Grave incidente sulla A1, traffico in tilt direzione Roma

Ancora una volta emergono le gravi lacune inerenti la viabilità in sabina.

L’incidente accaduto ieri mattina lungo l’autostrada tra il casello di Castelnuovo di Porto e la Capitale, verificatosi tra un tir ed un furgone fermo in corsia di emergenza causando tre feriti dei quali uno grave, ha paralizzato l’autostrada deviando il traffico sulla Tiberina e sulla Salaria, con lunghi ingorghi e file chilometriche.

Nonostante il fatto fosse accaduto poco prima delle 8, alle 10 il casello di Fiano Romano era regolarmente aperto e dopo aver percorso pochi chilometri ci si trovava in coda sotto il sole e con l’obbligo di uscire al casello di Castelnuovo, che però era stato saggiamente chiuso in direzione Roma.

Nessuno presente ad assistere gli automobilisti, se non 3 volontari del servizio viabilità autostrade nei pressi del casello Castelnuovo, pronti ad indicare l’uscita obbligatoria.

Forse il casello di Fiano Romano si è affidato al cartello informativo posto prima della diramazione, nell’impossibilità di chiusura poiché immette in entrambe le direzioni.

Resta però il dato di fatto che il tabellone informativo può sfuggire al conducente per diversi motivi.

Il risultato è stato pagare il pedaggio di € 1,40 per trovarsi subito in coda fermi per circa un’ora fino alla deviazione fuori dall’autostrada, dove si poteva scegliere tra il percorrere la via Tiberina o dirigersi verso Monterotondo per prendere la SS4 Salaria. In entrambi i casi si era creata una notevole congestione.

Probabilmente la presenza di personale di servizio poco prima del casello di Fiano avrebbe evitato, ad alcuni automobilisti, ulteriori disagi e le ore trascorse in fila sotto il forte sole di ieri.

Il problema della viabilità resta un nervo scoperto, con una Salaria insufficiente a contenere il notevole flusso dei pendolari, soprattutto oggi con lo sciopero dei mezzi pubblici della Capitale, una statale troppo stretta, con pochi spazi per il sorpasso e che alla fine attraversa il centro abitato di Monterotondo scalo con notevoli rallentamenti.

L’autostrada è l’unica vera alternativa, ma con un costo di 1,40€ per pochi chilometri, sommato a quello del ritorno e moltiplicato per i giorni lavorativi del mese, diventa una spesa non proprio modesta. Il trasporto pubblico regionale, affidato a Cotral e Trenitalia, non sempre assicura il buon esito delle corse, sollevando le frequenti proteste dei pendolari.

L’ipotesi di una ferrovia fino a Rieti, che risolverebbe di fatto molti problemi ai pendolari, rimane un mero cavallo di battaglia rispolverato dai politici di turno a ridosso delle elezioni e il capoluogo reatino resta sempre più lontano dalla capitale.