“Ci ha sorpreso la Polonia. Come sorprendenti sono stati i tantissimi giovani, presenti alla Gmg, a Cracovia, cuore culturale della Polonia stessa. Insieme, territorio e ragazzi, storia di ieri e problematiche di oggi, si sono fusi, guardati, ascoltati, per crescere, in coraggio, abbandonando i divani, per gli scarponi ai piedi. In sinfonia. In sinodalità formativa”. È la riflessione di monsignor. GianCarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano, sulla XXXI Giornata mondiale della gioventù, al rientro in Italia. Il presule ricorda la fede, che “è tutto in Polonia” e le ferite di quella terra, in particolare l’ultima: “Proprio qui, il primo settembre 1939, è iniziata la seconda guerra mondiale”. Dalla visita ad Auschwitz “è nata una catechesi biblica precisa”. I lager, riflette monsignor Bregantini, sono “la logica conseguenza di tre errori, spesso ripetuti anche oggi: un mondo senza Dio; una tecnica senza etica; una cultura senza limite”. Per l’arcivescovo, “la Gmg è stata vera anche per questa visita, per questo immergersi nella storia europea, onde ricavarne sentieri di luce per il futuro, nostro, oggi. Per non ripetere gli stessi errori, davanti all’islam, che si è fatto segno dei tempi, per noi”.
La misericordia, conclude il presule, significa “non restare bloccati dai propri limiti. Non subire i nostri difetti, emersi ancor più in questi giorni di convivenza, stando insieme, gomito a gomito, nei facili nervosismi e successive critiche, poi sanate nella misericordia reciproca”.