Fonte Cottorella: il Comune di Rieti risponde a Boncompagni

Diversamente da quanto riferisce in una nota il Segretario di Codici, Antonio Boncompagni, l’Amministrazione comunale sta lavorando, attraverso gli uffici competenti e insieme alla proprietà, a una prima fase degli interventi di potenziamento dello stabilimento di Fonte Cottorella.

La proposta progettuale, relativa al solo ampliamento dello stabilimento d’imbottigliamento esistente, presentata nel dicembre dello scorso anno, è stata esaminata dalla Commissione tecnica interna il 19 giugno con parere favorevole a condizione che siano acquisiti i necessari pareri comunali e sovracomunali (Soprintendenza e Ardis) e che sia rispettata la Concessione mineraria approvata dalla Regione Lazio nel 1989.

Il progetto sul quale si è espressa la Commissione è successivo a una precedente versione del 2009, bocciata, sempre a giugno, perché presentata sulla base dell’allora Prg vigente ormai superato. Sull’area dello stabilimento sono inoltre in corso delle valutazioni da parte dei tecnici incaricati dalla proprietà per l’applicazione della Legge Regionale sul Piano Casa che consente (salvo proroghe fino al 31 gennaio 2015) interventi di cambio d’uso, di demolizione e ricostruzione con ampliamento in deroga al Piano regolatore generale vigente.

È comunque opportuno chiarire che a oggi, sulla base della normativa nazionale in vigore, se fosse consegnato al Comune il progetto di completamento dell’attività produttiva, relativo all’intera area termale e redatto con i contenuti preliminare di massima, sarebbe celermente esaminato dalla conferenza dei servizi che si pronuncerebbe sulla conformità del progetto industriale alle normative e ai vincoli presenti sul territorio. La stessa conferenza, con la partecipazione della Regione e in seduta pubblica, ha la facoltà di proporre una variante al Prg da sottoporre al Consiglio comunale e inoltre il progetto approvato equivarrebbe a un permesso di costruire, riducendo ulteriormente i tempi per l’inizio dei lavori.

Rispetto al passato le normative consentono agli enti, con la partecipazione dei cittadini sia in forma singola che attraverso le associazioni riconosciute, di esaminare e pronunciarsi su progetti d’impresa comprensivi di previsioni economiche e occupazionali superando l’ormai obsoleta valutazione della conformità della sola pratica edilizia.