Festa grande per suor Margherita e la sua storia di fedeltà e di impegno

Tre vescovi emeriti per una… badessa emerita. Il primo atto della festa per le novanta primavere di madre Margherita Pascalizi è il ringraziamento a Dio autore della vita e datore di ogni bene. All’altare della gremitissima chiesa parrocchiale di S. Maria delle Grazie, attaccata al monastero di S. Filippa Mareri, ci sono i presuli “in pensione” di Viterbo, il reatino Lorenzo Chiarinelli, assieme a quello di Rieti, Delio Lucarelli, e di Sulmona-Valva, Giuseppe Di Falco (che le suore francescane di Borgo San Pietro le ha sempre avute come collaboratrici familiari). Dall’Aquila è giunto il saluto di un altro emerito, l’arcivescovo Giuseppe Molinari, già alla guida della diocesi reatina. Mentre il titolare attuale della diocesi, il vescovo Domenico Pompili, non potendo essere presente alla Messa non ha mancato di trascorrere qualche ora al mattino insieme alla festeggiata e alle consorelle.

Con i tre vescovi concelebrano diversi sacerdoti, tra diocesani e francescani. In prima fila le autorità, i parenti e l’attuale superiora generale dell’istituto sorto dalla definitiva trasformazione della comunità erede del carisma della “baronessa santa” del Cicolano, suor Elisabetta D’Angeli, che siede accanto a colei che dell’istituzione religiosa che ne custodisce l’eredità è stata l’anima per anni, come ultima badessa (quando era ancora formalmente monastero, anche se la clausura non era più in vigore sin dai tempi del venerabile Massimo Rinaldi che ne curò il passaggio alla vita attiva) e prima superiora generale dell’istituto che, col nome di “suore francescane di Santa Filippa Mareri”, ha conosciuto un significativo sviluppo tra Lazio, Abruzzo, Umbria e di recente anche Campania, oltre alla fiorente missione in Albania. Fino all’unione con l’istituto “gemello” delle Clarisse Apostoliche di Rieti (le “suore di S. Lucia”) e Perugia, ultimo passaggio della storia recente di questa comunità che riporta il carisma di Filippa, seguace della prim’ora del Poverello d’Assisi, nell’attualità della Chiesa, reatina e no, di oggi, come ricorda monsignor Chiarinelli, che presiede la concelebrazione, nella sua densa omelia.

Lo stile del servo, quello raccomandato ai suoi da Gesù nel Vangelo, è quello che si è sforzato di incarnare suor Margherita, che dei suoi 90 anni oltre settanta ne ha trascorsi nel convento trasferito più in alto – con la cappella medievale della santa smontata e ricostruita nel nuovo complesso – quando il vecchio borgo venne sommerso dalle acque del bacino artificiale del Salto.

Una storia di fedeltà e di impegno, quella di Flora Pascalizi, divenuta religiosa col nome di suor Maria Margherita e passata alla guida della comunità in anni importanti, gli anni del passaggio definitivo al nuovo istituto, degli studi storici sulla fondatrice, con l’importante convegno che si tenne a Borgo San Pietro, del definitivo decreto della Santa Sede che riconosceva a Filippa Mareri il titolo ufficiale di “santa”, come da sempre era chiamata dalla popolazione pur se ufficialmente era rimasta, nel Proprio liturgico francescano, semplice “beata”. Storia rievocata nel bel filmato proiettato nel teatro dell’istituto, dove ci si è trasferiti dopo la Messa e dove i parrocchiani di Borgo – che già avevano rivolto a suor Margherita il saluto al termine della celebrazione, con un pensiero affettuoso e l’omaggio floreale consegnato dai ragazzi del paese – hanno voluto organizzare questa carrellata fotografica mettendo insieme le più significative delle immagini scattate in tanti anni dalla dinamica suora, fotografata in battello, in elicottero, con tanti personaggi noti (come Giulio Andreotti e Pippo Baudo), così come nelle tante attività svolte in convento, fino al giorno splendido della visita a sorpresa di papa Francesco all’istituto.

Sul palco, nel momento che è stato condotto da Emilio Di Ianni, sono saliti anche i sindaci del Comune nativo e del Comune di residenza della festeggiata: quello di Varco Sabino, il giovane compaesano di Poggio Vittiano Gabriele Maglioni, che ha consegnato a suor Margheritta un quadretto con l’atto di nascita incorniciato, e il sindaco di Petrella Salto, Gaetano Micaloni, che le ha dato una targa di riconoscimento (presenti pure i primi cittadini dei vicini comuni di Concerviano, Pescorocchiano e Fiamignano). E poi una rappresentante delle tante donne che, da ragazze, sono state ospiti in convento come collegiali, trovando in suor Margherita una istitutrice che è stata per molte più di una madre.

Infine, un simpatico omaggio in rima presentato dall’impagabile don Daniele Muzi, forte di un’amicizia e una collaborazione spirituale di decenni. E a concludere, la lettura, da parte del vicario di zona don Francesco Salvi, del dono più gradito: la pergamena con gli auguri del Santo Padre.