Azione Cattolica

Festa dell’adesione per l’Azione Cattolica: «Ecco il nostro sì»

Nella tradizione dell’Azione Cattolica, arriva l’otto dicembre il rinnovo del “sì”: assieme a quello di Maria, il giorno dell’Immacolata i soci di AC, in tutt’Italia, sono soliti esprimere il rinnovo del proprio impegno nella “festa dell’adesione”

Nella tradizione dell’Azione Cattolica, arriva l’otto dicembre il rinnovo del “sì”: assieme a quello di Maria, il giorno dell’Immacolata i soci di AC, in tutt’Italia, sono soliti esprimere il rinnovo del proprio impegno nella “festa dell’adesione”.

Assieme ai momenti vissuti a livello parrocchiale, generalmente all’interno delle celebrazioni eucaristiche o in coda a esse, stavolta l’AC reatina ha voluto tenere anche un altro momento insieme a livello diocesano: una vigilia dell’Immacolata segnata dalla riflessione, dalla festa, dalla condivisione fraterna, in questa fase in cui si sta vivendo il “cammino assembleare” che porterà, nei prossimi mesi, al rinnovo delle cariche ai vari livelli (fino all’assemblea nazionale in aprile), e in questo anno che celebra i cinquant’anni del nuovo Statuto – e della nuova struttura unitaria dell’associazione – promulgato sulla scia del Concilio Vaticano II.

Ci si è ritrovati, così, a Contigliano, al centro pastorale San Michele Arcangelo: acierrini e famiglie, giovani e adulti. Insieme per dichiarare a Dio “Ecco il nostro sì”, come si esprime il canto mariano divenuto un classico di queste occasioni.

Si è iniziato con un simpatico momento in cui, dai più piccoli ai più anziani, ci si è messi “in gioco”, dando vita, nei vari gruppi in cui ci si è divisi, a un jingle, una canzoncina inventando le parole sulla base di una melodia nota, che riprendesse slogan e tematiche degli ultimi anni associativi che l’Azione Cattolica nazionale ha via via proposto.

Poi, nel salone, un momento di preghiera, presieduto dall’assistente unitario don Zdenek, che ha incentrato la sua riflessione sul brano evangelico guida dell’anno associativo: la parabola del giudizio finale in cui si è interpellati a vedere Gesù nei suoi “fratelli più piccoli”.

All’inizio di questa piccola celebrazione, è toccato alla presidente diocesana Silvia Di Donna rivolgere il saluto introduttivo: «Oggi siamo qui, per dirla con le parole di papa Francesco, per celebrare la nostra “passione cattolica,” per festeggiare la scelta di camminare insieme come laici di AC».

Silvia aveva con sé la copia della Lettera apostolica Admirabile signum che, la domenica precedente, aveva ricevuto a Greccio dalle mani del Papa. Una lettera, ha detto, che anche nel richiamo all’importanza del presepio costituisce un’indicazione per i laici di Azione Cattolica:  «ci indica come essere discepoli missionari di Cristo. Per mostrare il suo volto noi tutti siamo chiamati ad operare la rivoluzione dell’amore e della tenerezza». E dunque il Pontefice «chiama l’AC a rispondere al mandato che il 30 aprile 2017 ha da lui ricevuto in piazza San Pietro: quello di “Raggiungere tutte le periferie e là essere Chiesa”, di abitare i luoghi in una permanente missione “corpo a corpo”». Ecco, allora, delineata la sfida per l’associazione: «la scelta di “prendere residenza” là dove il Signore si rende presente attraverso i bisogni degli uomini… È la sfida di un’AC – e di tutta la Chiesa – “in uscita”, che vuole aiutare i suoi aderenti a fare della misericordia lo stile delle relazioni, ecclesiali e sociali».

Quella Lettera ricevuta dal Pontefice è stata idealmente “riconsegnata” e condivisa con l’intera associazione, con il gesto simbolico della consegna a una bimba tra i più piccoli dei presenti, a indicare che, fedelmente all’intuizione del primo presepe di san Francesco, è dai piccoli che si inizia a costruire il regno di Dio.

La presidente ha consegnato anche i pacchetti delle tessere, segno dell’adesione dei soci al cammino dell’AC, ai rappresentanti delle parrocchie in cui l’associazione è presente: San Giovanni Bosco, Regina Pacis, Santa Maria Madre della Chiesa, San Giovanni Battista, centro storico, Apoleggia e “in contumacia” (vivranno l’adesione la settimana successiva, per concomitanza con altri impegni) Vazia.

La serata è proseguita a tavola, con un ricco momento conviviale grazie alla maestria culinaria di don Roberto e Emma coadiuvati da Barbara e Alice. E si è aggiunto volentieri un posto a tavola anche per il vescovo Domenico: monsignor Pompili è infatti giunto per unirsi alla cena e portare l’augurio e la benedizione di pastore ai membri dell’associazione.