Festa della Repubblica

Festa della Repubblica: giorno simbolo dell’impegno collettivo per il rilancio del Paese

Nella ricorrenza del 75° anniversario del referendum che sancì il passaggio dalla Monarchia alla Repubblica, si è svolta in piazza Mazzini la consueta cerimonia della Festa della Repubblica

Il 2 giugno, nella ricorrenza del 75° anniversario del referendum che sancì il passaggio dalla Monarchia alla Repubblica, si è svolta in piazza Mazzini la consueta cerimonia della Festa della Repubblica. Nel rispetto delle misure di contrasto alla pandemia, le celebrazioni si sono state limitate al momento solenne dell’alzabandiera, al quale ha fatto seguito la deposizione da parte del Prefetto e del Sindaco di Rieti di una corona d’alloro al Monumento ai Caduti e la lettura del messaggio che il Presidente della Repubblica ha inviato ai Prefetti affinché se ne facciano interpreti.

«Cari Prefetti,

Nel 75° anniversario della fondazione della Repubblica, desidero rivolgere il mio grato saluto a ciascuno di voi e, per il vostro tramite, a tutti coloro che svolgono pubbliche funzioni nelle diverse realtà territoriali.

La comunità nazionale, che intraprende il delicato percorso verso il definitivo superamento del periodo emergenziale, celebra quest’anno la ricorrenza del 2 giugno nel segno dell’impegno collettivo per il rilancio del Paese e della ricerca di nuove prospettive di sviluppo e modernizzazione.

Nei mesi scorsi, contrassegnati dalle complesse sfide della pandemia, la sinergia tra le Istituzioni, di cui i Prefetti e gli Amministratori locali sono stati attivi promotori, è stata un punto di forza essenziale per arginare la recrudescenza del contagio e assicurare la tenuta della coesione sociale.

Se ora possiamo guardare con maggiore fiducia al futuro, è soprattutto grazie alla ricchezza di risorse che il Paese ha saputo trovare o riscoprire e all’apporto unitario che ciascuno, non senza sacrificio, ha offerto.

La mia gratitudine va a ciascun cittadino che, con il proprio senso civico e il rispetto delle regole, ha dato il suo personale contributo alla lotta contro il virus. Il mio pensiero, in particolare, è per gli anziani e i giovani, radici e futuro della Nazione, che hanno subito in modo rilevante, nei propri percorsi di vita, l’impatto della crisi.

Nella Festa della Repubblica, il nostro commosso omaggio va a coloro che, ancora in molti, sono stati colpiti dal contagio e hanno perso la vita, con un carico di sofferenza che appartiene a tutta la collettività.

Della comune tensione alla ripresa, sono indice, in particolare, gli sforzi profusi sul territorio per assicurare efficienza alla campagna vaccinale, un ritorno a condizioni di normalità in ambito scolastico e il graduale riavvio di tutte le attività economiche, sociali, culturali.

Il Paese è ora di fronte ad opportunità di ampio respiro, grazie anche alle pianificazioni e agli investimenti a livello europeo.

In questa delicata fase, cruciale è il ruolo svolto dai Prefetti e da quanti esercitano una funzione pubblica, chiamati a sostenere le iniziative promosse per la ripartenza, il cui buon esito dipenderà dal contributo di tutti e dalla complessiva capacità di fare rete delle componenti istituzionali e della società civile.

Nell’anno in cui celebriamo anche il centosessantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, merita di essere richiamata la prima vocazione del Prefetto, quella di rendere prossimo alle singole comunità lo Stato, che viene “rappresentato”, reso presente, nel contesto locale. È un compito di altissima responsabilità, che svolgete a favore dell’unità e della coesione e che vi rende interpreti attenti delle istanze territoriali nonché qualificati interlocutori del sistema delle autonomie e dei cittadini.

Con l’auspicio che la Festa della Repubblica possa essere l’occasione di una rinnovata riflessione sui valori di libertà, uguaglianza e democrazia alla base della scelta repubblicana e della Carta costituzionale, punto di sicuro orientamento anche nell’attuale passaggio storico, rivolgo a voi Prefetti e a tutte le Istituzioni locali i più sentiti auguri di buon lavoro».

A seguire, presso il Palazzo del Governo sono state consegnate le seguenti benemerenze:

  • Medaglia d’Onore ai “cittadini italiani, militari e civili deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto e per l’economia di guerra” concessa, alla memoria, al signor Angelo Minichetti, ex deportato ed internato nei campi di Mostar e Norimberga dal settembre 1943 al mese di maggio del 1945, che verrà ritirata dalla figlia Paola;
  • Onorificenze dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” conferite ai sottoindicati insigniti: FORMICHETTI Fabrizio – Ufficiale; ANGELUCCI Achille – Cavaliere; CIPRIANI Federico – Cavaliere; FASCIOLO Antonio – Cavaliere; SCORRETTI Gianluca – Cavaliere; TITTONI Emanuela – Cavaliere.