Primo maggio: festa alpina all’Icona Passatora

Una giornata nel segno della condivisione: è stato il tratto del Primo maggio festeggiato sul prato del prezioso santuario dell’Icona Passatora.

Una giornata nel segno della condivisione: è stato il tratto del Primo maggio festeggiato sul prato del prezioso santuario dell’Icona Passatora. La struttura del 1400, al cui interno sono conservati affreschi di grandissima qualità, è uno dei luoghi che gli amatriciani portano maggiormente nel cuore, e proprio davanti all’edificio, puntellato con cura per garantirne la conservazione, si sono radunati gli alpini del circondario.

Un evento che si ripete tutti gli anni, hanno spiegato i militari in congedo, che nei pressi della chiesetta dedicata alla Madonna, sul prato che mira il profilo tranquillo dei monti, si sentono a casa. Anche se dopo il terremoto la manifestazione ha assunto un sapore in più: quello di una presenza responsabile sul territorio, perché «dove c’è l’alpino c’è amicizia, fratellanza, c’è solidarietà, c’è tutto». Non a caso, il ricavato della giornata andrà a contribuire al recupero del santuario, che al momento resta inaccessibile. Di conseguenza, per l’allegra compagnia la messa è stata celebrata all’aperto da mons Luigi Aquilini, raggiunto poco dopo l’ora di pranzo dal vescovo Domenico, che non si è sottratto alla rituale foto di gruppo.