Federica Angeli racconta la sua vita “blindata” ai Giovani del Meeting

“Contro di noi non vincerai mai” le dissero i clan malavitosi di Ostia. “Lo vedremo”, rispose lei. Si parla di scelte coraggiose nella terza giornata del Meeting dei Giovani di Leonessa e nella giornata conclusiva, arrivano a parlare ai ragazzi ospiti che di coraggio ne sanno qualcosa. Federica Angeli, giornalista di «La Repubblica» sotto scorta dal 2013 per la sua inchiesta sul malaffare degli stabilimenti balneari di Ostia, esordisce ammettendo che la sua scelta, spesso vista come “coraggiosa” per lei è assolutamente normale.

“Questa società condita dall’omertà, dal voltarsi dall’altra parte, reputa diversa e coraggiosa una scelta che dovrebbe essere semplicemente la prassi. Ho fatto solo il mio lavoro raccontando ciò che avevo visto e sentito. Se lo facessero tutti, le mafie durerebbero veramente poco”. Federica ripercorre la sua inchiesta, lo scoperchiamento dei clan che tengono sotto scacco Ostia – dove lei abita e da cui non vuole andar via – lo scontro a fuoco a cui ha assistito dal balcone della sua casa, dove è rimasta per osservare e raccontare ciò che accadeva mentre tutti abbassavano le tapparelle. “Rimettiti a dormire, abbiamo tre bambini”, le disse il marito mentre si preparava per andare a sporgere denuncia. La risposta fu secca: “è proprio per questo che dobbiamo andare”.

Sollecitata dalle domande dei ragazzi, Federica ha spiegato cosa vuol dire condurre una vita “blindata” insieme al marito e ai tre figli. “Ho pensato a spiegar loro la cosa utilizzando la falsariga del film La vita è bella di Roberto Benigni, una sorta di gioco dove i cattivi perdono e i buoni vincono”. Minacce, gesti intimidatori, pallottole in testa promesse a lei ed ai bambini, le difficoltà della vita quotidiana con due carbinieri che ti seguono come ombre, Federica Angeli racconta tutto senza filtri.

Dopo la benzina che le hanno lasciato davanti la porta di casa alle quattro del pomeriggio, anche per lei è arrivata l’Ora della paura, il desiderio di mollare, non tanto per lei quanto per l’incolumità dei figli. A quel punto, le parti si sono invertite, e quella volta fu il marito Massimo a convincerla ad andare avanti, perché tanto una caparbia come lei non ci sarebbe riuscita ad arrendersi, l’avrebbe presa male, ed il marito “voleva vederla con il sorriso”.

“Per non mollare bisogna avere una forte motivazione dentro, e devi avere accanto persone che ti supportano, che non ti abbandonano. La politica si dimentica, e io ho sempre sollecitato anche i politici sui casi che ho seguito, sento il peso della responsabilità sulle spalle e non posso deludere chi ripone in me le speranze di farcela”. Il 19 febbraio e il 19 aprile Federica parteciperà a delle udienze cruciali per i fatti di Ostia, e invita i ragazzi ad essere presenti in quell’aula di tribunale: “gli Spada si presentano sempre in massa, fanno gruppo, e noi, il mondo civile e giusto, possiamo fare altrettanto. Voi sarete con me, e gli faremo vedere che anche noi siamo tanti, e forti”.