Emanuele Donati: la partecipazione c’è

Prendo spunto dalle riflessioni divulgate dal movimento Rieti Virtuosa, anche per conto di Cittadinanza attiva e Sabina Radicale, in merito all’ultimo Consiglio comunale che si è concentrato sulle delibere di iniziativa popolare da loro proposte.

Ritengo necessario questo mio intervento al fine di riportare un minimo di chiarezza sul tema della partecipazione popolare e fugare il dubbio che viene adombrato circa i “timori” di confronto che questa maggioranza alla guida dell’Ente municipale, patirebbe sui diversi tempi proposti dalle istanze dei cittadini.

La realtà è ben diversa dai contenuti recati dalla parziale informazione diffusa dagli interessati in questo frangente.

Innanzitutto, occorre rammentare che due delibere in discussione, non potevano essere assolutamente accolte dall’Aula perché l’istruttoria svolta con l’acquisizione dei pareri tecnici, si era conclusa per la loro inammissibilità, cosicché i pur interessanti spunti in esse contenuti sono stati trasfusi in appositi Ordini del giorno votati a larga maggioranza.

Per quanto concerne la proposta sulla scelta e nomina degli scrutatori che ne favorisca la rotazione, privilegiando le fasce della popolazione disagiata o disoccupata, è opportuno sottolineare che nessun meccanismo indicato pare consentire il soddisfacimento delle buone volontà dei proponenti.

Infatti, il ripristino di un sorteggio integrale, anche secondo un mero calcolo delle probabilità, può determinare la nomina imponderabile di ciascuno iscritto nell’apposito albo che si è formato nel tempo cosi come il ricorso al serbatoio delle liste di disoccupazione non garantisce affatto che i beneficiari, in effetti, siano privi di ulteriori fonti di reddito e non possiedano beni e/o utilità che ne garantiscono l’agiatezza.

Gli amici “virtuosi”, poi, giudicano come grave la mia proposta di emendare ciò che è attualmente previsto dall’art. 22 dello Statuto Comunale che disciplina le modalità di presentazione delle deliberazioni di questo tipo, tanto che apparirei come un ostacolo alla più ampia partecipazione civica.

In verità, non è affatto così, perché il mio articolato intervento si è soffermato su un disamina dell’intero quadro normativo e, altresì, ha segnalato che in tante altre municipalità è escluso per le stesse materie inibite ai referendum comunali, (quali le norme statutarie, i regolamenti per i tributi, il bilancio e il settore dell’urbanistica) l’impossibilita di presentare petizioni di questo tipo (si veda lo Statuto del Comune di Agrigento); oppure è contemplata una commissione tecnica di preventiva valutazione dell’ammissibilità delle suddette proposte (in tal senso si guardi allo Statuto del Comune di Genova).

D’altronde, un attenta lettura delle regole previste anche nello Statuto del Comune di Rieti, consente di verificare che “il progetto di iniziativa popolare” soggiace alla previa verifica di legittimità del Segretario Comunale, senza che, tuttavia, si determini la natura formale oppure sostanziale di tale controllo.

Dunque, ribadisco la necessità di un intervento normativo specifico da condividere con tutte le forze politiche e/o di espressione civica rappresentate, affinché gli strumenti previsti per l’esercizio delle consultazioni popolari siano realmente proficui e non si limitino a petizioni vacue di principio, con il rischio di squalificarsi in propaganda politica.

Noto, con amarezza, che nemmeno una riga è stata spesa per rammentare la piena operatività delle consulte cittadine, insediatesi nella scorsa primavera dopo libere elezioni a suffragio universale, cui hanno potuto partecipare i nostri giovani maggiori di 16 anni di età.

Dunque, oltre a muovere tali critiche all’azione svolta dall’Amministrazione Petrangeli e all’impegno dei propri consiglieri comunali in tema di partecipazione popolare, auspicherei che i dirigenti e militanti di Rieti Virtuosa, continuando nella loro opera di lodevole impegno civico, riflettano anche sui dati elettorali da loro raggranellati alle ultime consultazioni amministrative, che non gli hanno permesso di eleggere nemmeno un rappresentate in seno al Consiglio Comunale nonostante un’effervescente e colorata campagna elettorale pure con accattivanti immagini dei candidati sulle biciclette che forse volevano sfrecciare in un nuovo sistema viario, improntato alla mobilità sostenibile.

Tuttavia, la democrazia tangibilmente partecipata con il voto popolare ha sancito il risultato del 2,5% (pari a 732 voti) al Candidato Sindaco di Rieti Virtuosa e del 1,95 % (pari a 543 preferenze) alla coalizione in suo sostegno (fonte: ministero dell’Interno – archivio storico delle elezioni); questi sono i numeri e le considerazioni sui fatti.

I cittadini sapranno come solito trarne le dovute considerazioni.

One thought on “Emanuele Donati: la partecipazione c’è”

  1. Marco Giordani

    ERRATA CORRIGE: “Sabina in movimento” (m5s), non “Sabina Radicale”…

    NEL MERITO (risposta notturna di getto)
    Emanuele, premesso che riconosco il tuo diritto di credere ad una democrazia completamente delegata, ribadisco la nostra opposizione alla tua visione. In tutte le forme democratiche sono previste forme di partecipazione popolare e questa, di mera proposta, non mi sembra certo estrema. Riguardo la “ammissibilità” le nostre delibere non erano meno impeccabili di quelle partorite a palazzo e lo statuto non le sottomette al parere di un dirigente. Del parere del dirigente deve tener conto la politica ma in questo caso i pareri sono stati ridicoli o sono stati letti male. E un grave vulnus è stato che dai lavori di commissione non sia arrivato niente on consiglio. Il top è stato far relazionare una consigliera che non aveva partecipato a nessuna commissione.
    Infine, con il conto dei voti mi dispiace tu ti sia messo al livello delle argomentazioni del passato sindaco Emili. La politica si fa con le proposte e le nostre non erano propaganda (per cosa?) ma cose che questa maggioranza avrebbe dovuto fare sue, per quello che i suoi elettori si aspettavano. Poi il consenso elettorale segue altri canali e questo spiega molto della scelta sulla delibera scrutatori. Non ho capito infine il passaggio sulle consulte. Se ls partecipazione è intesa dalla maggioranza così, mi cascano le braccia, anche per il poco impegno e la approssimazione che la stessa ci ha messo; e comunque i membri di RV e RV stessa ci sta bene dentro e ci lavora, se l’impressione non mi inganna in maggior numero che Alleanza per Rieti. Non parliamo poi se rapportiamo le due partecipazioni ai consensi elettorali!
    Con stima

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