Elezioni e crisi: assumersi la responsabilità della propria vita

Con il risultato di queste elezioni, il 25% di astensioni e il risultato del Movimento 5 stelle, il messaggio è chiaro: la società nel suo complesso che i politici e loro mandanti vogliono costruirci addosso è fallimentare e tanta gente non la vuole né proposta, né imposta.

Molti non credono più alle promesse degli imbonitori di professione e in modo anche veemente hanno voluto esprimere il dissenso o non votando o dando fiducia a Grillo che nonostante sia stato dipinto dai media in modi assai pesanti, a giudicare dai numeri è risultato credibile per una certa fetta di popolazione (2 su 7 elettori mentre i restanti 3 si sono astenuti).

Ma non è solo un voto di rabbia, delusione per lo svuotamento e svilimento delle nostre istituzioni, è anche anelito, speranza di cambiamento reale come gli assetati desiderano un goccio d’acqua nel deserto. E’ in parte quel fiume carsico che iniziò nel 2001 di Genova quando in occasione del G8 si incominciò a ragionare per la prima volta di Bilancio Partecipato, Beni Comuni, è proseguito con l’esperienza movimentista degli anni 90 e della prima decade del 2000 con i Forum sull’Acqua Pubblica. Se ci pensiamo anche il refrain “lavorare meno lavorare tutti” è un deja vu della stagione degli anni 70.

Ora, a mio personale avviso, perché tutto questo immenso patrimonio intellettuale e di energie non venga disperso è quanto mai necessaria una progettazione sistemica, complessiva e incisiva che non si può improvvisare. Ci vuole etica, impegno ma anche competenza come ricordava Casaleggio nel suo breve intervento a Roma.

Ed infine l’aspetto fondamentale del coinvolgimento diretto dei cittadini ha bisogno di informazione, formazione, pianificazione, capacità progettuale e interventi mirati.

Tutto fattibile e realizzabile ma per il Movimento 5 Stelle sarà decisivo attrezzarsi bene se vuole vincere queste difficili sfide.

Gli strumenti non mancano. Giova ricordare, innanzitutto, che le 5 stelle di Grillo – acqua ambiente sanità partecipazione internet – sono maturate da persone, gruppi, idee che hanno ispirato Grillo che ha saputo fare del tutto una sintesi e portato alla ribalta temi che difficilmente sarebbero stati conosciuti. Basta pensare all’Associazione Nazionale dei Comuni Virtuosi, che da un anno a questa parte ha attivato una “scuola di Altra Amministrazione” proprio per diffondere le prassi virtuose ai quasi mille gruppi di acquisto solidale impegnati nel prefinanziare i produttori biologici e sostenere fonti rinnovabili, alle esperienze di finanza etica, di cohousing (condominio solidale), di edifici pubblici e privati ad uso residenziale ristrutturati secondo tecniche di bioedilizia, agli orti urbani partecipati, alle reti mutualistiche di condivisione di beni e servizi.

Non solo, ma incominciano a nascere anche in Italia, cosa già presente in alcuni Paesi europei come Germania Danimarca Olanda e Inghilterra – dei luoghi di sperimentazione delle idee “eretiche” come ad esempio la realtà degli ecovillaggi, Cascina Santa Brera nel parco agricolo sud di Milano, Panta Rei a Passignano sul Trasimeno e, udite udite, non molto distante da Rieti, il PER Parco delle Energie Rinnovabili situato fra Todi e Amelia in Umbria.

Luoghi dove si possono toccare con mano le soluzioni per consumare meno materiali ed energia nella costruzione delle case, dove seguire corsi per auto-costruirsi pannelli solari termici o realizzare un orto sinergico per riprogettare la propria vita focalizzandosi sui propri obiettivi e talenti in un’ottica di sganciamento da questo sistema sociale narrato egregiamente da Ascanio Celestini nella frase “Produci, consuma, crepa”.

Perché è vero che la crisi incalza, ma ci sono anche tante opportunità che il sistema politico in 20 anni ci ha detto che non esistevano.

A supporto dell’informazione e formazione, il fondatore dell’Associazione PAEA di Reggio Emilia – Paolo Ermani – ha creato anche un giornale on-line Il Cambiamento e lanciato l’eretico progetto Ufficio di s-collocamento.

Pertanto vorrei ricordare a tutti quelli che hanno votato 5 stelle che il loro gesto nella cabina elettorale sarà vano se non agiranno il cambiamento in prima persona, a partire dalle nostre piccole azioni e scelte quotidiane, se non si prenderanno cura, custodiranno e preserveranno il territorio, la salubrità dell’ambiente e della città, quartiere dove viviamo, se smetteranno di inseguire i propri sogni e accontentarsi di un boccone di pane per sopravvivere.

Come aderente ad un Movimento Civico cittadino, Rieti Virtuosa, spero che le battaglie condotte in questi 2 anni siano supportate e portate avanti anche da quanti hanno voluto esprimere un voto di protesta.

Ma soprattutto non si può più pensare di risolvere i problemi e proporre soluzioni delegando la questione ai Partiti, ai Sindacati. E’ questa la frattura che si è creata. Bisogna che ognuno di noi imbocchi una difficile strada seguendo le proprie passioni, sogni, metta a frutto le proprie competenze, recuperi il sapere delle mani, non abbia paura della solitudine, rifiuti il costume dell’usa e getta, rallenti per trovare una sua dimensione esistenziale. Così l’economia tornerà a produrre solamente cose utili senza sprecare risorse pubbliche per riparare i guasti.