«L’idea di mettere in scena una rappresentazione teatrale, nasce prima di tutto dall’urgenza dei nostri ragazzi di vivere la riscoperta del loro corpo in quanto libertà, stimolati con il dato oggettivo di ciò che sono, con le loro potenzialità»: questo – come spiega la guida agli eventi del Festival – lo scopo che ha ispirato l’Arfh a mettere su il bel musical che ha rallegrato il primo pomeriggio degli eventi “Con Francesco nella Valle”.
Sono i ragazzi, segnati da diverse disabilità psichiche, che da anni seguono le attività dell’Associazione reatina familiari portatori di handicap, assieme agli operatori che li seguono, a vestire i panni del santo di Assisi e di chi con lui ha vissuto la sua esperienza tra XII e XIII secolo: in San Francesco, tra dialoghi e canzoni, va in scena È come un fratello, riproponendo in breve la parabola esistenziale dell’umile frate, con gli episodi più salienti, i “fioretti” più famosi e in particolare le pagine della vita del santo legate alla valle reatina.
Un bell’impegno per gli utenti del centro Arfh che hanno lavorato ardentemente per realizzare il musical. E una bella sfida per i responsabili, che continuano a portare avanti il loro impegno nonostante, ha voluto dire a fine spettacolo il presidente Elenio Giovannelli, l’abbandono totale da parte delle istituzioni che purtroppo l’Arfh sta sperimentando, sicura però di poter ugualmente contare sull’appoggio della città nella loro meritoria opera a favore di giovani che hanno trovato nell’associazione una casa accogliente e un’opportunità di tirar fuori il bello che ciascuno ha dentro di sé.