Due anni fa la sorpresa a Greccio di papa Francesco

A ridosso del terzo Meeting dei Giovani ricorrono i due anni dalla visita a sorpresa di papa Francesco a Greccio

Che il Signore ci aiuti a “scoprire la stella e cercare il bambino”. È la scritta vergata a mano che ha ispirato il progetto “La Valle del Primo Presepe”, e soprattutto è quella che papa Francesco tracciò sul libro dei visitatori del santuario francescano di Greccio, lo stesso libro in cui nel 1982 lasciò un pensiero un altro Papa, Giovanni Paolo II.

Una dedica, quella di Bergoglio, che lui stesso datò 3 gennaio 2016, quando invece la sua visita a sorpresa nel nostro territorio si svolse il 4. Una giornata indimenticabile per i ragazzi radunati per il Meeting dei Giovani della diocesi che se lo videro arrivare dietro la porta accompagnato dal vescovo Domenico, senza il minimo avvertimento, tra l’enorme stupore e la commozione di tutti.

Ma la giornata rimane nei ricordi di tutta la città, degli organi di stampa colti di sorpresa, e dei cittadini toccati dal gesto di questo Papa che scelse di arrivare nella terra del primo presepe di lunedì mattina, a bordo di un’utilitaria anonima e senza servizio di scorta.

Un’occasione che ha visto Bergoglio rispondere all’invito fatto dal vescovo di Rieti dopo il suo insediamento a capo della Diocesi, andandolo a trovare per “vedere come si era sistemato”. Un pranzo frugale consumato insieme nei locali della curia, e poi velocemente verso Greccio, per la preghiera nella grotta di San Francesco ed il saluto ai ragazzi.

Non sapevano nulla neppure i frati del santuario, «era una giornata iniziata decisamente con una serie di contrattempi negativi – racconta l’allora guardiano frà Alfredo Silvestri – ma è poi diventata una delle più belle ed emozionanti della mia vita». Così anche frate Luciano e frate Domenico, che ancora adesso hanno i lucciconi agli occhi nel ripensarci: «abbiamo visto una figura vestita di bianco, faticavamo a realizzare, non trovavamo neppure le chiavi del cancelletto che porta alla cappella».

Poche parole, molti sorrisi, qualche fotografia rubata e il grande significato di un gesto semplice: nel perfetto stile a cui questo Papa ci ha abituati.