Quella della domenica pomeriggio è sempre stata una delle sfide più difficili della televisione italiana. Semplicemente perché quello della festa non è un pomeriggio qualunque, c’è chi va e chi viene, chi poltrisce sul divano, chi dialoga con i parenti tenendo il televisore acceso “per compagnia” e tante altre categorie di persone. Varie, eterogenee e difficili da intercettare, e di conseguenza da accontentare.
È indubbio che nel pomeriggio del “Dì di festa”, perdipiù in pieno inizio di digestione e dopo la presunta abbuffata del pranzo, ci sia voglia di leggerezza. Ma come soddisfarla senza trascendere nel chiacchiericcio gossipparo con un prodotto che sappia premiare gli ascolti senza risparmiare sulla qualità? In Rai ci provarono lo scorso anno le sorelle Parodi, cercando di unire in un unico contenitore il garbo giornalistico di Cristina e il talento dietro i fornelli di Benedetta. Il risultato? Un disastro. Al pubblico della domenica pomeriggio la formula non piacque, l’eleganza impostata delle presentatrici fu scartata a favore del competitor principale, e la Domenica Live di Canale 5 collezionò un’altra stagione record di ascolti.
Caciarone, cadente nel trash e quasi sempre trainato dagli scandaletti veri o presunti dei protagonisti dei reality show della stessa rete, il programma di Barbara D’Urso ha toccato vette di auditel difficili da violare. Fino all’arrivo – o meglio al ritorno – di Mara Venier al timone di Domenica In. Come sia riuscita la conduttrice veneziana in tale impresa? Certamente grazie ad un’ottima squadra di autori, all’orchestra in studio e a ospiti di grande impatto popolare. Ma c’è dell’altro. Mara Venier è spontanea senza essere volgare, è casalinga, ma non cafona, è bella ma non irreale. Una nonna in forma, ma con un po’ di pancia, una camicetta di buona fattura, ma non ipergriffata, gli occhiali da vista e la risata contagiosa, una voce che tiene compagnia senza surclassare quella dell’ospite, la capacità di dire “ho sbagliato” e quella di commuoversi senza paura di sbavare il mascara.
Una genuinità che in una televisione sempre più piena di superbelle e sentimenti finti, il pubblico della domenica ha voluto premiare.