Credo in un solo Signore, Gesù Cristo

Questa è la fede che la Chiesa ha ereditato dagli Apostoli, che ha santificato le sue origini, che ha plasmato il suo culto e perfino la sua arte. Sull’aureola del Cristo “Pantocrator” (“Tutto è stato fatto per mezzo di lui”) presentato nei mosaici e nelle icone antiche, sono inscritte in oro tre lettere greche: “O ΩN – Colui che è”. La Chiesa ha qualcosa da “svelarci” e da “consegnarci”, un segreto nascosto al mondo: che “Gesù è il Signore” e che davanti a lui si deve piegare ogni ginocchio, che, un giorno, davanti a lui ogni ginocchio, infallibilmente, “si piegherà” (Is 45,23; Fil 2,10).

La forza oggettiva della frase: “Gesù è il Signore” sta nel fatto che essa rende presente la storia. Essa è la conclusione di due eventi fondamentali: Gesù è morto per i nostri peccati; è risorto per la nostra giustificazione. Perciò Gesù è il Signore! Gli eventi che hanno preparato questa conclusione si rendono sempre presenti e operanti quando si proclama la nostra fede: “Se con la tua bocca proclamerai: Gesù è il Signore! e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo” (Rm 10,9).

Vi sono due modi fondamentali di entrare in comunione con gli eventi della salvezza: uno è il Sacramento, l’altro è la Parola. Questo di cui stiamo parlando è il modo della Parola e della Parola per eccellenza che è il “kerygma”, il Vangelo proclamato. La spiritualità orientale insiste sull’esperienza di Dio nei “misteri”, nella preghiera del cuore … La spiritualità occidentale insiste sull’esperienza di Dio nella contemplazione, quando ci si raccoglie in sé e ci si eleva, con la mente, al di sopra delle cose e di se stessi … Vi sono insomma tanti “itinerari della mente a Dio”. Ma la Parola di Dio ce ne svela uno che è servito a dischiudere l’orizzonte di Dio alle prime generazioni cristiane, un itinerario non straordinario e riservato a pochi privilegiati, ma aperto a tutti gli uomini dal cuore retto – a quelli che credono e a quelli che sono alla ricerca della fede – un itinerario che non sale attraverso i gradi della contemplazione, ma attraverso gli eventi divini della salvezza; che non nasce dal silenzio, ma dall’ascolto, e questo è l’itinerario del “kerigma”, il Vangelo proclamato: “Gesù Cristo è morto! Gesù Cristo è risorto! Gesù Cristo è il Signore!”.

Questa esperienza la facevano i primi cristiani, quando, nel culto, esclamavano: “Maranatha!” che voleva dire diverse cose, secondo il modo con cui veniva pronunciato, e cioè: “Vieni, Signore”, o “Il Signore è qui”, o “Il Signore viene”.

(da: Il potere della Croce)

Per gentile concessione della casa editrice Ancora.