Costini: la sinistra reatina da “Bella Ciao” a “Ciao Belli”

Felice Costini

Leggendo il comunicato (un po’ rabbioso a dire il vero) del SEL reatino, si fanno delle scoperte interessanti. La prima è la rivoluzione copernicana del sistema valoriale della sinistra post comunista: non più l’interesse dei lavoratori, non la lotta di classe e l’uguaglianza rappresentano le idee forti degli orfani del muro di Berlino, ma, udite udite, il pareggio di bilancio e la città a misura di bambino (credo sia stato un refuso nel comunicato).

Certo un’evoluzione interessante, considerando che oltre a Petrangeli, Degni e compagni, gli altri alfieri del pareggio contabile si chiamano Mario Monti, Commissione europea, Angelina Merkel e Artur Friedman, ovverosia gli stessi personaggi al servizio del sistema finanziario e bancario hanno affamato mezza Europa.

Ma dall’altra parte dai fedeli cagnolini di una Fondazione bancaria cosa ci si poteva attendere. Io sarò sicuramente un ex, anche perché tante volte non ha piegato il mio agire alla convenienza del momento, ma una trasformazione di tale proporzione dagli ex comunisti proprio non me la sarei aspettata.

Sul fatto che l’azione di governo dell’attuale giunta trovi il consenso della città avrei invece qualche dubbio, anche considerando la fine che hanno fatto Monti e i suoi super tecnici: non basta un giornale amico (in un caso il Corriere della Sera, a Rieti più prosaicamente il quotidiano di Caltagirone), una banca come sponsor e l’arroganza per conquistare consenso.

Sulla città a misura di bambino o di cittadino che dir si voglia (mettetevi d’accordo con il Sindaco) siamo alle favole: chi è contrario ad un’affermazione di questo genere? Ma quali bambini potranno rimanere in una città senza lavoro e sviluppo? Ho l’impressione che i nipotini della resistenza una mattina si sveglieranno e invece di “Bella Ciao” sentiranno il popolo cantare “Ciao Belli”…