«Quando il 21 dicembre 2013 la Liquidatela ha annunciato che Coop Centro Italia aveva formalizzato la proposta di rilevare i tre punti vendita, la notizia è stata accolta con favore dai lavoratori così come da parte di tutte le organizzazioni sindacali, nella convinzione che a conclusione della Liquidazione Coatta Amministrativa si arrivasse finalmente (anche a costo di sacrifici da parte dei lavoratori che, lo ricordiamo, vengono riassorbiti con contratto a termine) ad una soluzione stabile al calvario di incertezze di tutti i lavoratori durato due anni e mezzo».
Lo dichiara Enrico Turchi (Filcams Cgil Rieti) in una nota scritta in riferimento agli articoli di stampa riguardanti le modalità di riapertura da parte di Coop Centro Italia dei tre punti vendita ex Coop Risparmio 76 (Montopoli, Passo Corese e Villa Reatina) e di riassorbimento del personale.
«Resta il fatto – prosegue Turchi – che ad oggi, a conclusione della Liquidazione Coatta Amministrativa e alla riapertura di tre negozi, 52 lavoratori sono ancora in CIGS/Mobilità. Ciò ha determinato da parte dei lavoratori e di questa organizzazione sindacale una richiesta di incontro alla Liquidatela (che si è tenuto il 13 maggio) e al Sindaco di Rieti (il 12 maggio); richiesta che ci pare, oltre che legittima, anche necessaria per chiunque si ponga, in questo territorio, l’onesto obiettivo di arrivare ad una soluzione stabile ed equilibrata alla drammatica situazione in cui il fallimento di Coop Risparmio 76 ha posto quasi cento lavoratori, senza che nessun lavoratore resti fuori».
«Oltre a richiamare l’attenzione del territorio (dei sindaci) e della Liquidatela – spiega il sindacalista – la Filcams Cgil di Rieti ha contestato alla Coop Centro Italia il non rispetto dell’accordo firmato con Cgil Cisl e Uil di categoria il 13 marzo 2014 riguardo i criteri che vi erano specificati circa il riassorbimento del personale, criteri che come da noi formalmente, ma invano, contestato, non sono stati rispettati fin dalla prima riapertura (quella di Passo Corese del 22 febbraio), né successivamente con quella di Villa Reatina. Cosa che ha creato altri problemi e che va risolta».
«Quelli sopra descritti sono fatti e problemi concreti e sono facilmente verificabili da chiunque abbia voglia di ragionare sui fatti senza quel fardello di asti, contese, divisioni di varia natura del tutto estraneo al lavoro e ai lavoratori e che ha pesato negativamente su questa vicenda sin dall’inizio. Fatti e problemi concreti che non si possono rimuovere o far finta che non esistano ma vanno affrontati in maniera costruttiva e risolti perché coinvolgono persone in carne ed ossa che hanno perso un lavoro (è bene ricordarlo) non perché è stato chiuso (come quando chiude una fabbrica), bensì è attivo ed ha soltanto cambiato gestione» aggiunge Turchi.
«Nell’incontro col sindaco è emerso l’impegno a convocare un tavolo che abbia l’obiettivo che per la Filcams è sempre stato quello fondamentale, ovvero quello che nessuno dei lavoratori rimanga in mezzo strada e di questo al Sindaco diamo atto confidando in convocazione a breve che faccia chiarezza e dia certezze a tutti i lavoratori. Nel prendere atto che nel frattempo la Coop Centro Italia ha annunciato il richiamo in servizio di ulteriori 16 lavoratori (riducendo così il numero di 52), ci auguriamo – conclude Turchi – che la cooperativa stessa voglia ristabilire il rispetto dell’accordo sottoscritto il 13 marzo 2014».
Foto di Massimo Renzi.