Tre giorni di preghiera, amore, calore umano e spiritualità all’insegna del pensiero e delle opere di Francesco d’Assisi. Questo doveva essere “Con Francesco nella Valle…cum tucte le tue creature” e questo è stato. Il pensiero condiviso non solo dall’organizzazione ma da tutti gli stakeholder partecipanti è il medesimo: un successo umano e spirituale oltre le aspettative.
Centrati entrambi gli obiettivi arditi ma bellissimi: il primo, quello di consentire a Rieti una sostanziale riappropriazione della figura di Francesco che nella Valle Santa ha operato e lasciato un segno tangibile e fondamentale nella storia del territorio e del francescanesimo tutto; il secondo, quello di restituire alla comunità Francescana il valore della Valle Santa e dell’opera di Francesco nel territorio reatino. Il pubblico intervenuto, proveniente da ogni parte d’Italia (per la gran parte da zone limitrofe, ma con nutrite rappresentanze in Campania, Calabria, Sicilia, Marche) ha dimostrato di apprezzare i contenuti inerenti al tema della famiglia, controverso ma altrettanto sentito: nessuno dei seminari e delle conferenze ha avuto un pubblico inferiore alle 50 persone nonostante il format stesso del festival prevedesse una frequente sostanziale sovrapposizione tra le attività proposte.
Apprezzatissime anche le iniziative artistiche e culturali: la holy dance di Suor Anna Nobili del sabato sera ha veramente suscitato negli oltre 100 presenti grande partecipazione e commozione. Allo stesso modo il prezioso monologo di Flavio Insinna è stato capace di scaldare i cuori trattando argomenti difficili con la leggerezza di cui solo i grandi sono capaci.
Sorprendenti i concerti e le esibizioni, tra le altre, delle Mama’s Soul Beats, il gruppo Corale di Latina che ha saputo emozionare tutti i partecipanti stimolando veri e propri flash mob da parte del pubblico nella giornata di sabato nella mattinata di domenica.
Impossibile negare che con Francesco nella valle sia nato sottouna buona stella. Una stella che ha brillato luminosa già in occasione della cerimonia di apertura in cui è stato offerto uno spettacolo di fede e condivisione davvero toccante grazie agli oltre 600 partecipanti radunatisi sulla piazza.
La presenza del Crocifisso di San Damiano pellegrinante ha fatto sì che la forza della fede palpabile in quel momento forse ancor più presente. I partecipanti alla prima marcia “una Regola per la vita” hanno regalato uno spettacolo per gli occhi e per il cuore con il silenzio con il quale sono stati capaci di percorrere i chilometri che separavano il santuario di Fonte Colombo da Piazza San Francesco, cuore nevralgico dell’evento: una lingua di fuoco e di luce ha attraversato le strade ed i sentieri.
E poi tante sono state le storie nella storia. I bravissimi ragazzi dell’Arfh, la lettura dell’ Enciclica Laudato sì a cura della Cooperativa Loco Motiva, i frati nelle strade e nei confessionali all’aperto, la freschezza degli studenti, la musica nei vicoli del centro storico, genitori e figli a divertirsi a giocare insieme nel villaggio dello sport, le chiese aperte e accoglienti.
Ciò che ha reso grande questo evento, tuttavia, è stata la partecipazione della città soprattutto degli ordini laicali tutti, in maniera particolare la Pia unione, i neocatecumenali, i Focolarini, i cavalieri del Santo Sepolcro, i cavalieri di Malta, gli Scout e l’Azione Cattolica.
A tutti loro che, ognuno con il proprio pezzetto, hanno saputo contribuire a questo momento di gioia e di evangelizzazione, va il ringraziamento degli organizzatori.
Un grazie speciale infine va a tutti i partner, in primis alla Fondazione Varrone, che ha creduto fin da subito in un proposito tanto bello quanto ardito, al Comune di Rieti e a tutti coloro i quali hanno saputo “limare le distanze” mettendo tutto quello che potevano per fare sì che tutto questo divenisse possibile.