Colombia: il vescovo di Tibú esprime ottimismo sull’avvio delle trattative di pace anche con l’Eln

Nonostante lo “sciopero armato” indetto dall’Esercito di liberazione nazionale (Eln) in sei dipartimenti del Paese (fatto che sta causando il blocco di trasporti, lavoro, scuola e qualche episodio di violenza)

il vescovo di Tibú (nel Norte de Santander), mons. Omar Alberto Sánchez Cubillos, in un’intervista pubblicata sul sito della Conferenza episcopale colombiana, esprime ottimismo sulla possibile apertura di trattative di pace anche da parte della seconda formazione della guerriglia colombiana, dopo la firma del trattato di pace con i guerriglieri delle Farc.
Secondo mons. Sánchez lo sciopero armato è una dimostrazione di forza che può preludere a un negoziato. “Ho la forte speranza – dice – che l’Eln si appresti a orientare le sue azioni secondo la direzione che prenderà il Paese. Sono stati fatti dei passi che due tre anni fa non c’erano”.
Secondo il vescovo l’Eln “sarà molto attento al risultato del plebiscito per la pace”, che si terrà il 2 ottobre. Un appuntamento che è come uno spartiacque: “Il Paese sta di fronte ad una decisione molto importante per entrare in un dinamismo nuovo” verso una pace piena.