Civati: se blindano l’italicum sarà insurrezione…

Amici lettori! Sembra un parto della fantasia, un delirio onorico dovuto al gran caldo estivo. Ed invece è vero. Siamo venuti in possesso di documenti segreti relativi all‘insurrezione pubblicamente annunciata dal grande Civati, detto Pippo.

Come tutti sanno, Egli è noto per la proprietà di linguaggio, per la coerenza, per l’autorevolezza e l’indiscusso prestigio di cui gode fin dalla notte dei tempi (pre-Leopolda). Quando parla Lui, c’è da stare attenti! Siamo in grado di svelare alcuni progetti per la clandestinità eleborati dal suo notevole staff. Le basi logistiche, in codice Tane delle Giovani Marmotte, sono fissate in casolari diroccati disseminati in tutta la penisola, oltre che in alcune insospettabili sale-gioco di numerose Proloco.

Pare che in provincia di Rieti ci sia un covo segreto vicino Poggio Bustone, grazie al coinvolgimento di un Grande Vecchio, nome di battaglia Muccodiporco.

Pare anche che una formidabile fureria si sia già attivata a livello internazionale, ed abbia procurato ingenti quantitativi di materiali vari, grazie alla copertura di passaporti diplomatici Bielorussi, e con la scusa dell’import-esport di patatine e pop-corn.

Il reparto genieri, già attivo in varie parti del Paese, pare aver occupato diverse case cantoniere, sotto la direzione di un misterioso cubano, nome in codice Eta Beta. Disporrebbe anche di armi chimiche, oltre che di fagioli e cotiche in gran quantità.

La sezione Stampa e Propaganda dispone di proprie tipografie, di tanta carta riciclata, e di un micidiale cast di scrittori, fra i quali spiccano Lillo e Greg, Vanna Marchi ed un misterioso giallista, nome in codice Topolino. Il primo slogan coniato è già significativo: “ Pippo, se non ci fosse bisognerebbe inventarlo” (concordiamo).

Meno innovativa, invece, la parola d’ordine: “Viva quel ramo del lago di Como”, che comunque denota coerenza ed il consueto acume psico-geo-letterario.

Sgomento, invece, genera la notizia secondo la quale alcuni settori monarchici si sarebbero uniti al progetto insurrezionale, sia al Nord (Savoia – Aosta), sia al Sud (Borboni), non senza il rischio di conflitti dinastici.

A tal proposito, pare che Pippo abbia prontamente dichiarato: «Le contraddizioni non mi fanno paura, ma è del tutto falsa la voce secondo la quale vorrei diventare Re. Mai! Preferirei sparire, sacrificarmi, diventare una nullità».

Quest’ultima ipotesi sembra credibile, grazie anche al lungo, duro allenamento cui il Pippo nazionale si è sottoposto nel tempo.

Infine possiamo rivelare il luogo segreto dal quale partirà l’insurrezione psico-geo-letteraria del Grande Pippo: il raduno è fissato presso il circolo bocciofilo “Yankee go home” di Orbetello, dove fra l’altro il vino della casa è un Rosso Toscano veramente notevole.