Sono tanti gli interventi realizzati sul territorio dalla Caritas in seguito agli eventi sismici iniziati nell’agosto 2016. Basti pensare ai container abitativi, consegnati lo scorso anno ai residenti tra i Monti della Laga appena in tempo per affrontare il rigido inverno, o al centro di coordinamento messo in piedi nella frazione di Santa Giusta di Amatrice poco dopo le prime tragiche scosse. Per non parlare dei piccoli e grandi interventi materiali, in fatto di cibo, vestiti, riscaldamento, del sostegno all’agricolura, all’allevamento e alle imprese, fino ad arrivare alla realizzazione dei loculi per il cimitero di Amatrice.
Ma un tassello altrettanto importante della presenza della Caritas nei territori colpiti dal terremoto è costituito dalla realizzazione dei Centri di Comunità: luoghi polifunzionali con i quali la popolazione ha potuto contrastare il pericolo di dispersione, trovare occasioni per ritessere i fili della socialità e dare spazio ai servizi più disparati, oltre che alle funzioni liturgiche.
Ne sono stati realizzati ad Amatrice, nel centro principale e nelle frazioni di Sant’Angelo, di Scai, di Lisciano; ad Accumoli e nella frazione di Grisciano; a Leonessa e nella frazione di Terzone; in località Steccato del comune di Posta. Altre strutture sono in fase di avvio o di istruttoria, come nel caso di Borbona. Il prossimo 10 febbraio, invece, si inaugura il centro appena completato a Cittareale, in località Pallottino: una struttura composta da due corpi di fabbrica, sviluppati su un solo piano. Il primo è il Centro di Comunità vero e proprio, dotato di una grande sala di 90 m2, un ufficio di 13 m2, un deposito e servizi igienici; il secondo è una foresteria con 3 camere singole, completate da un soggiorno-sala da pranzo con cucina e dal bagno. 200 m2 in tutto per andare incontro alle diverse esigenze della popolazione.
Il manufatto, fornito da Modulcasaline Parma e realizzato dalla ditta Pasqualucci di Leonessa, mette a disposizione una struttura socio-pastorale i cui ampi saloni multifunzionali, inseriti in luoghi centrali, saranno accessibili a tutti per funzionare come luoghi di unione e promozione delle attività sociali, culturali, pastorali e ricreative. La ricostruzione, infatti, non può che passare dal rafforzamento del tessuto sociale, da ottenere lavorando sui valori di solidarietà, condivisione e partecipazione.