«Dopo anni la lista dei comunisti ritorna in Consiglio comunale. La lista dei beni comuni organizzata da Rifondazione Comunista e dal Pdci ha raggiunto il 4,1 per cento, eleggendo due consiglieri comunali, la compagna Pamela Franceschini e il compagno Alessio Piermarini. Tutto ciò a dispetto dei malevoli, degli opportunisti di sempre, degli strateghi di palazzo».
Sono le parole con cui il Circolo L. Alessandrini di Rieti esprime la propria soddisfazione per l’esito delle elezioni comunali. Spiegano dal PRC SE: «C’è stato un progetto preciso portato avanti nel tempo per uccidere la sinistra anticapitalista nella nostra città; torcere sempre più al centro la barra del Centro Sinistra Reatino. Non è riuscito. Non è questo il quadro che esce vincente dalle ultime consultazioni elettorali del comune».
«Da ex amministratori, dirigenti, militanti − spiegano dal Circolo Alessandrini − passiamo da due anni i nostri fine settimana a parlare con le persone distribuendo generi di prima necessità a prezzi di costo. Contro la crisi che peggiora il vivere quotidiano, facendo comunità attraverso la solidarietà. È un idea diversa della politica, un idea che, come diciamo spesso, preferisce prima il fare poi il parlare. È anche un metodo d’inchiesta formidabile che disvela una complessità e una distanza tra la politica e le persone che oramai è diventata quasi assoluta».
«Le pratiche mutualiste − insistono i gruppi di sinistra − stanno tutte dentro la storia del movimento operaio; il darsi forza reciproca per lottare per i propri diritti. Consigliamo a tutti gli analisti dei dati elettorali di passare qualche settimana con noi. Riteniamo che il Comune di Rieti debba essere il centro di elaborazione di politiche anticrisi, il luogo dove finalmente avranno voce non le lobby ma le persone in carne ed ossa, con i loro problemi acuiti ancora di più dalle scelte sciagurate del governo Monti. Esso dovrà essere lo spazio pubblico di sostegno alle vertenze, alle lotte».
Dall’Alessandrini si dicono «più che convinti che Simone Petrangeli saprà interpretare questo punto di vista, come peraltro ha già fatto nella sua splendida campagna elettorale. Salutiamo con gioia la sua vittoria da antifascisti da comunisti e lo sosterremo nel suo sforzo di rimettere in moto la macchina comunale ferma da troppo tempo».
«Daremo il nostro contributo con lealtà, come abbiamo sempre fatto − concludono − convinti che il comune debba essere il luogo della buona amministrazione ma anche il punto più alto del dibattito democratico dove occorre far salire dalla società il seme della ribellione, della critica, il punto di vista dell’alternativa di società».