Chicago-Cracovia: giovani a stelle e strisce preparano la valigia. Amici che han voglia di incontrare Gesù

La metropoli che si affaccia sul lago Michigan è tra le città più multietniche degli Stati Uniti. Quasi l’8% della popolazione ha dirette o lontane origini polacche. Gli under30 cattolici si apprestano a partecipare alla Giornata mondiale della gioventù. Per pagare il costoso biglietto aereo s’inventano mille lavoretti. E in Europa sarà possibile riabbracciare qualche parente. Ma i veri appuntamenti sono quelli con il Signore, i coetanei e con Papa Francesco

Anche negli Stati Uniti cresce l’attesa per la Giornata mondiale della gioventù in programma a Cracovia dal 26 al 31 luglio e si intensificano le attività di catechesi e preparazione all’evento: si mobilitano parrocchie, diocesi, associazioni e movimenti giovanili. Sono almeno 30mila i giovani americani che presto faranno le valigie per la Polonia. Tra le diocesi e arcidiocesi più attive su questo fronte c’è quella di Chicago, metropoli in cui quasi l’8% della popolazione è di origine polacca.

 

Zaino in spalla. “Mi piace l’idea d’incontrarmi con cattolici della mia età che arrivano da quasi 200 Paesi diversi; è una cosa incredibile, se uno ci pensa”, spiega Kasia al Sir, 16 anni, di South Chicago, parrocchiana della chiesa di St. Michael. “Poi, mentre sono in Polonia, mi piacerebbe andare a salutare i miei zii che abitano a Lublino. I miei genitori si sono trasferiti qui in America da ragazzi, prima che io nascessi”.I soldi necessari per il viaggio non saranno pochi: è stato un problema? “Una parte li ho guadagnati con lavoretti di grafica per siti internet, un’altra parte deriva da una fonte di reddito vecchio stile: lavo la macchina dei miei genitori, e quella del nostro vicino di casa un paio di volte al mese”.

 

Sognando l’Europa. Un altro ragazzo in partenza è Manuel, 18 anni, residente del quartiere di Chicago a maggioranza ispanica, il Pilsen. “Per me andare a Cracovia – dice – è un modo per dire ‘ehi, Gesù, ti voglio bene; tu mi ispiri con le tue parole e con quello che hai fatto; voglio fare del mio meglio per seguire il tuo esempio’”. “Poi non nascondo che – continua Manuel – per me sarà la prima volta fuori dagli Stati Uniti. Sono di origine messicana, l’Europa l’ho vista solo su internet e in televisione. Voglio scoprire che effetto mi farà. E poi vorrei vedere Francesco. Quando mi ricapita di ascoltare un Papa che parla la mia lingua?”. Il racconto prosegue rapido, concitato: “Ho già i biglietti d’aereo, per me e per mia sorella minore Paloma, che ha 15 anni. Diciamo che me li posso permettere. Da tre anni ho una piccola attività, alla quale mi dedico soprattutto nei weekend e in estate: taglio l’erba dei prati delle ville di un sobborgo a Nord di Chicago”.

 

Anima e cucina. Altrettanto imprenditoriale è Mania, 17 anni, anche lei di origine polacca e “chicagoan” doc, che ha raccolto il gruzzolo per partecipare alla Gmg sia tramite lavoretti di scrittura ed editing, sia facendo da assistente ogni tanto al padre, accordatore di pianoforti.

“Quella della Giornata mondiale è un’esperienza spirituale che certamente mi arricchirà”, spiega Mania.

“E non vedo l’ora di scoprire finalmente la Polonia con i miei occhi. I miei me ne parlano da quando son nata, ma non mi ci hanno mai portato! Voglio assaggiare specialità culinarie autentiche come i pierogi, pansotti ripieni di carne o funghi, e la mitica szarlotka, uno sformato di mele super. Ammetto d’essere un po’ golosa, meno male che ci saranno le confessioni…”.

 

Comunità e famiglia. “Appartenere a una chiesa non è comune tra i ragazzi della mia scuola”, dice Dominique, 17 anni, “e se lo dici a volte rischi d’esser preso in giro. Ma io nel gruppo della parrocchia mi trovo bene. Lì non c’è bisogno d’essere un attore hollywoodiano per poter avere amici.

E in Polonia cerco questo, una comunità di amici che crede in Gesù e ha voglia di passare delle belle giornate insieme.

Ho anche la nonna materna di 85 anni che abita ancora in Polonia, nel villaggio Siepraw, 20 minuti di auto a sud di Cracovia. Non la vedo di persona da 5 anni, sarà l’occasione per passare qualche giorno insieme dopo la Gmg”. Dominique aggiunge: “Per quanto riguarda le finanze, siccome lavoro in un fastfood ho messo da parte qualche dollaro negli scorsi mesi, e il cambio dovrebbe essere favorevole. Spero che i miei dollari bastino per la trasferta”. Il costo della trasferta torna ricorrente tra questi ragazzi, ma più ancora traspare la voglia di stare insieme e, insieme, di vivere una forte esperienza di fede. Le famiglie sono dalla loro parte; dalle parrocchie non manca il sostegno. Cracovia, tutto sommato, è vicina.