Sì, sembra un indovinello, ma se si sapesse come sono andate le cose in questi giorni di mal tempo l’enigma sarebbe una realtà dalle tinte sicuramente poco rassicuranti.
Lasciamo da parte il mistero dei mezzi della comunità Montana, rimasti non operativi nel deposito quando non si riusciva a togliere la neve dalle strade di Rieti. Lasciamo ancora da parte il fatto che il Comune di Rieti, che dispone di oltre 500 dipendenti, ne avesse nel momento del bisogno avuti in campo una parte molto esigua (certo, anche nell’emergenza guai a dare una pala ad un impiegato!). Lasciamo anche stare il fatto che l’esercito è stato chiamato ad inizio settimana o che non si sia chiesto alcun aiuto alla gente creando gruppi di volontari ad hoc. Sono certo segnali importanti che ci fanno legittimamente dubitare dell’apparato comunale della Protezione Civile (che dovrebbe dirigere l’emergenza insieme al Sindaco), della sua capacità di intervento rapido, di programmazione e di coordinamento, ma queste sono considerazioni che ognuno potrà ben fare per conto proprio.
Quello che davvero rasenta l’assurdo (per rimanere con termini gentili) è il fatto che nonostante da domenica sera, non vi fossero precipitazioni nevose a Rieti, il Sindaco si sia ostinato a emettere ordinanze per la chiusura delle scuole sino al giorno di mercoledì.
Ricostruiamo i fatti affinché ognuno possa farsi la sua idea: l’ordinanza di chiusura per martedì 7 non dà spiegazione alcuna delle motivazioni e nonostante una debole nuvolosità e temperature assolutamente normali per il periodo, si chiude. Per mercoledì la motivazione c’è, ma sarebbe stato forse meglio non metterla: «I cambiamenti della situazione meteorologica in atto in queste ore e le recenti comunicazioni diramate, con le quali si prevedono nevicate, anche se di debole intensità, in particolare e in larga parte nei territori limitrofi alla città di Rieti e nel resto della provincia, non consentono la riapertura degli istituti scolastici».
Davvero fantastico! Nevicate di deboli intensità in provincia e lui chiude le scuole a Rieti; allora ci si domanda: cosa c’entra? Si rende conto il Sindaco di quali disagi dal punto di vista lavorativo ha creato e crea ogni volta che firma un ordinanza di chiusura? Ci si riempie la bocca di tutela della pubblica incolumità, ma fino a che punto è salvaguardia e quanto è invece volontà di evitare responsabilità?
Caro Sindaco, caro responsabile della Protezione Civile comunale, autorità che avete dato pareri per queste ordinanze: la prossima volta pensate a quanto costa un solo giorno di chiusura delle scuole in ridotta produttività, ed in disagi, specie per i genitori (basti pensare a chi si è dovuto prendere giorni di ferie dal lavoro per guardare i bambini o pagare sino ad 8 ore di baby sitter, per non parlare della perdita di opportunità per gli autonomi o della perdita di produttività per le aziende che si sono trovate con personale ridotto). Prima di emettere ordinanze di chiusura si dovrebbero mettere sul piatto della bilancia i disagi che queste evitano con i disagi che invece creano e non soltanto scegliere la via più facile, che spesso tutela più chi è ben pagato per prendersi delle responsabilità che non i cittadini.
Adesso vedremo cosa succede nel futuro e speriamo di evitare ulteriori quanto inutili dispendiosissime perdite di lavoro.