CCIAA Rieti – Rieti Camper Club: focus sul turismo itinerante, sostenibile e sociale

Si è svolto presso la Camera di Commercio di Rieti il workshop “Turismo itinerante: fattore di crescita per la tutela dell’ambiente e parte integrante del turismo sociale” organizzato dal Rieti Camper Club e dall’Ente camerale di Rieti in collaborazione con la Federazione nazionale Associazione Campeggiatori turisti d’Italia, Associazione Italiana Cultura Sport, FITuS-Reti del turismo sociale, il Club del PleinAir.

L’incontro è stato di introduzione ad un importante evento turistico che interesserà il nostro territorio, il 35° Raduno Europeo di Camper che si svolgerà a Rieti dal 13 al 22 giugno organizzato dal Rieti Camper Club e che sta portando sul territorio provinciale circa 600 camperisti provenienti da tutta Europa. Un’occasione importante per promuovere in maniera coordinata, condivisa e duratura, con il massimo coinvolgimento delle comunità e degli operatori locali, lo sviluppo del turismo itinerante, sostenibile e sociale sul territorio provinciale.

Nel corso del dibattito è emersa la necessità, condivisa dai rappresentanti del mondo politico ed economico intervenuti, di creare strutture ricettive (tra cui aree di sosta attrezzate per camper, campeggi) finora assenti o limitatamente presenti nel territorio provinciale, in grado di rendere questo segmento turistico una leva di sviluppo locale.

Secondo uno studio di Isnart e Unioncamere relativo al 2010, «le imprese ricettive italiane sembrano molto attente, sia dal punto di vista ambientale che sociale e potrebbero fare di questa sensibilità una risorsa adatta a rivolgersi a specifiche nicchie di turismo».

«Se le imprese si dimostreranno in grado di costruire un’offerta completa, fatta di servizi specializzati, la sensibilità verso l’ambiente o la predisposizione all’accoglienza di clientela con esigenze speciali, – prosegue l’indagine – possono, infatti, trasformarsi in opportunità di diversificazione dell’offerta e quindi, affiancarsi alla più classica specializzazione per prodotto».

In merito al turismo sociale e associato, tale circuito genera più di 2,1 milioni di vacanze, pari al 2,2% del totale vacanze degli italiani. All’interno di questo, un ruolo decisivo viene svolto dalle scuole (27,5%), dai circoli e dalle associazioni culturali (17,8%) e dalle organizzazioni religiose (17,4%). Il 36,9% delle vacanze viene speso all’estero, dove preferite sono le mete di turismo culturale e balneare (Spagna, Germania e Francia i principali Paesi di destinazione), mentre per quelle trascorse in Italia le scelte si orientano verso una fruizione diversificata del nostro territorio, includendo anche la montagna e le vacanze di turismo rurale (Toscana, Sicilia e Puglia le mete preferite).

In termini di giro d’affari, ciò significa una spesa di 1 miliardo e 171 milioni di euro circa (1,9% dei consumi totali dovuti al turismo nell’arco del 2010), in media di 553 euro a soggiorno. La maggior quota di spesa è imputabile alle scuole (29,4%) e ai circoli e alle associazioni culturali (26,4%).

Altro interessante aspetto di analisi è quello relativo alle caratteristiche della domanda turistica che si rivolge a questo circuito.

Quello che era tradizionalmente inteso come un turismo ad appannaggio del segmento senior, si va configurando come un turismo che coinvolge appartenenti a tutte le diverse classi di età, con una maggiore rappresentatività dei giovani con al più 34 anni (15-34 anni, 43,8%) in piena attività lavorativa.

Se questo suggerisce ancora qualche ulteriore riflessione sulle nuove dinamiche che vanno coinvolgendo gli interi andamenti turistici, e conseguentemente il turismo sociale e associato, quest’ultimo si configura come un motore in grado di conferire una spinta propulsiva a talune forme di turismo, tra cui quello religioso, ma soprattutto contribuisce alla valorizzazione e ad una fruizione articolata dei territori.

Da un lato, la ricerca di spiritualità, la fede e la pratica dei pellegrinaggi ben si coniuga con la ricerca di un’autenticità che trova nel contatto con la natura (19,5%) una motivazione forte.

Dall’altro, le esperienze di vacanza riflettono un modo attivo di vivere i luoghi e il territorio, attraverso cui il territorio stesso assurge a protagonista delle vacanze di turismo sociale e associato. Infatti, la scoperta della cultura locale viene indicata dal 33,6% dei vacanzieri; parallelamente, la conoscenza delle tipicità enogastronomiche (41,9%) e delle tradizioni locali diventano occasione per conoscere la gente del posto (25,7%) e fare shopping (26,5%), passeggiando (41,3%) alla scoperta delle bellezze artistiche e monumentali (47,6%).