Cascioli: Petrangeli e la trilogia delle scimmiette

Complimenti al Sindaco che ancora una volta personifica in maniera puntuale la trilogia delle tre scimmiette: non parlo, non vedo, non sento. E sì, perché scientemente il rampollo della sinistra radical chic che fa le rivoluzioni e parla di disagio sociale con il portafoglio gonfio, cerca di far dimenticare di non essere novello ospite del consiglio comunale bensì di aver collazionato ben dieci anni di silente, o quasi, opposizione.

E allora prima non ha parlato, ed ovviamente facendo il finto rivoluzionario non ha visto, ed oggi non sente neanche il richiamo di un minimo di pudore continuando a licenziare comunicati che farebbero rabbrividire anche l’intelligenza di un neonato.

Ancora un brillantissimo slogan con il quale tenta disperatamente di spostare il focus della nostra denuncia pubblica: nessuno ha scritto che i lavori sono stati eseguiti negli ultimi 20 mesi e nessuno ha addebitato a questa giunta responsabilità relative alla gestione tecnica di una fondazione che agisce come un qualsiasi altro privato cittadino, con i suoi tecnici, i suoi progettisti e responsabilità civili e penali che sono proprie rispetto ad un opera di riqualificazione urbanistica.

E se oggi siamo arrivati ad un sequestro di tutta l’area evidentemente esposti, sopralluoghi e verbali risalgono certamente nel tempo. Ma non è questo il punto, carissimo incantatore di serpenti: il punto è che il progettista di quelle opere, scelto peraltro in casa atteso che è il genero del Segretario Generale della stessa Fondazione, non è stato certo scelto dal Sindaco Emili per fare l’Assessore all’Urbanistica, con tutti i mal di pancia del PD curati a suon di compromessi sulla pelle dei cittadini.

E che questa Giunta sia etero diretta non lo si può certo addebitare a chi ha governato il precedente quinquennio atteso che tra i Revisori dei Conti della stessa Fondazione non figurava di certo il padre del Sindaco Emili. Per non parlare delle strettissime aderenze anche dell’Assessore alla Viabilità.

E allora la responsabilità non è certo della Fondazione Varrone per aver investito tanti, tantissimi soldi nel recupero di una parte importante della città. Se sono stati fatti degli errori anche penalmente rilevanti i tecnici se ne assumeranno la responsabilità secondo un principio di diritto che la responsabilità penale è personale. Al taglio del nastro, caro Petrangeli, c’eri tu con la tua allegra congrega al seguito e grazie alle tue politiche dissennate hai dilapidato un patrimonio culturale della città di proprietà del Comune in meno di 20 mesi.

È di questo che sei chiamato a rispondere, di una biblioteca fiore all’occhiello per decine di migliaia di utenti che stai giorno dopo giorno mortificando nelle sue attività e di un museo che dopo la rinascita di formichettiana memoria non si riesce più a tenere aperto durante il fine settimana.

Alla faccia della vocazione turistica della città. Allora il tema non è quello che strumentalmente hai liquidato con quattro frasi demagogiche, ma è la sudditanza psicologica di una giunta etero diretta sostenuta dalle lobby che governano questa città (è sufficiente scorrere l’elenco dei nominati nei vari consessi per scoprire che sono sempre gli stessi o comunque appartenenti alle stesse famiglie) alla quale il partito di maggioranza relativa, il PD, continua silentemente a tenere i numeri.

La peggiore espressione di una politica malata, settaria e votata alla poltrona per la quale rinnoviamo l’unico invito che meritate: dimettetevi.