A Borgo San Pietro festa con gli anziani, memoria della comunità

Il Salmo 92,15-16 fa questo voto: «Nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno vegeti e rigogliosi per annunziare quanto è retto il Signore». Vale per tutti gli anziani. Durante l’incontro con i partecipanti al raduno promosso dal Rinnovamento nello Spirito Santo allo stadio Olimpico di Roma, il giorno di 01 giugno 2014, il papa Francesco ha detto «Le nonne e i nonni sono la nostra forza e la nostra saggezza. Che il Signore ci dia sempre anziani saggi! Anziani che diano a noi la memoria del nostro popolo, la memoria della Chiesa. E ci diano anche […] il senso della gioia. Dice che gli anziani salutavano le promesse da lontano: che ci insegnino questo».

Seguendo questa linea, l’ultimo sabato di ottobre, come ogni anno, al santuario di Santa Filippa Mareri si sono radunati le presone più anziane della parrocchia per ringraziare per il dono della presenza di Dio nella loro vita. L’iniziativa, che ha visto anche la presenza del sindaco Gaetano Micaloni, si svolge con continuità da molti anni e ricorda a tutta la comunità l’importanza degli anziani, specialmente nelle zone più periferiche.

La liturgia del giorno ricorda i due santi apostoli Simone e Giuda Taddeo, ed è stata celebrata dai parroci di Borgo San Pietro, don Tomasz Chlebowski e di Fiumata, don Austin Lowe.

Don Tomasz ha iniziato la sua omelia ricordando che tutti siamo apostoli di Cristo, con la propria vocazione e la propria missione. Ha inoltre valorizzato la particolare missione cristiana delle persone anziane, mettendo l’accento sulla preghiera, la condivisione dell’esperienza della vita e l’educazione delle nuove generazioni. Tre modi, per quanti attraversano l’autunno della vita, per essere veri testimoni della bontà del Padre.

Don Tomasz poi ricordato l’esempio di vita di san Giovanni Paolo II: giovane e forte all’inizio del pontificato, malato e debole negli ultimi anni, osservando che «l’anzianità è uno stato d’anima» e che «agli occhi di Dio gli anziani hanno un posto e ruolo molto importante». Facendo un riferimento al Vangelo del giorno, don Tomasz ha assicurato che solo con la forza di Dio l’uomo può vivere sempre con l’anima giovane. Le persone anziane devono non solo conservare, ma anche trasmettere questa condizione.

La vecchiaia non può infatti essere una scusa per lasciare la missione cristiana: «Dobbiamo domandare: cosa dobbiamo fare per migliorare il mondo? Cosa io posso fare ancora?.. Ricordiamoci, che con un aiuto dello Spirito Santo possiamo fare qualcosa!»

Dopo l’omelia gli anziani hanno partecipato nel sacramento dell’Unzione degli Infermi.

La comunione intorno alla mensa della Parola e dell’Eucaristia approfondisce sempre i legami della fratellanza e della solidarietà. Da questa tavola tutti sono stati andati al convento delle Suore Francescane per condividere le gioie e i problemi conversando durante una cena comune.