Asl, Ciccomartino (Cgil): ci piacerebbe confrontarci con l’azienda

Dopo essere stati convocati “in extremis” per l’illustrazione dell’atto aziendale, ed essere stati messi al corrente delle modifiche richieste dalla Regione Lazio (ma a formale richiesta atti provenienti dalla regione in tal senso non abbiamo avuto alcun riscontro), parrebbero avere una decisa accelerazione le politiche in qualche modo prefigurate dall’azienda.

Dai resoconti delle audizioni in R.L. sull’atto aziendale, parrebbe che la prima preoccupazione del Direttore Generale sia quella di “superare il problema del personale interinale”. In quale modo lo possiamo immaginare se si considera che è già stato comunicato nei distretti che l’assistenza domiciliare, da giugno, sarà esternalizzata. Parrebbe che in questo caso gli attuali addetti vengano dirottati prevalentemente in ruoli e funzioni ora coperti da personale interinale.

È chiaro che un politica di esternalizzazione di un servizio così importante non può essere accettata dalla FP CGIL, così come crediamo che l’azienda si debba almeno preoccupare dei livelli occupazionali dei lavoratori interinali che così rischiano di perdere il posto di lavoro.

Una cd clausola sociale nell’appalto? Ci piacerebbe in questo senso confrontarci con l’azienda ma una volta tanto non “a babbo morto” ma nella costruzione delle politiche operative a tutela degli operatori e degli utenti.

Così ci piacerebbe e sarebbe doveroso che anche alcune politiche, fin qui solo accennate o “titolate”, quali la trasformazione dell’assistenza ospedaliera in “intensità di cura” che non ci vede a priori contrari, fossero condivise e precedute da un serio confronto con le parti sociali, che riteniamo la migliore garanzia per un percorso efficace di ammodernamento della sanità retina che non può essere semplicemente il paravento  per la compressione dei livelli occupazionali e per la qualità dell’assistenza dettati da illogiche direttive  Regionali.

Dobbiamo purtroppo finora  segnalare una certa “diffidenza” o diciamo forse “difficoltà” al confronto su questi e molti altri temi, eppure le organizzazioni sindacali sono quelle che storicamente conoscono più da vicino le problematiche e le criticità del sistema, visto il dialogo e la vicinanza con i lavoratori. Riteniamo quindi che sia necessario riavviare un serio e costruttivo tavolo di confronto dove discutere e trovare soluzioni condivise che garantiscano sia il diritto alla salute e alla cure del cittadino, che la dignità ed il rispetto per il lavoro dei dipendenti. Come Organizzazione siamo pronti a fare la nostra parte, ora ci aspettiamo che anche l’Azienda sia pronta a fare la propria.