Credo che le decisioni assunte dall’attuale maggioranza in merito alla gestione degli asili nido comunali, meritino un’attenta riflessione, soprattutto in considerazione delle dichiarazioni dell’assessore al ramo rilasciate in replica alle critiche di alcuni consiglieri.
L’assessore Mariantoni afferma oggi infatti, che l’esternalizzazione mascherata (concessione), è necessaria in quanto non sono più sostenibili le spese di gestione, che ammonterebbero a circa 2.000.000 di euro, a fronte dei ricavi, poco più di 600.000 euro derivanti dalle rette dei genitori. Ancora dichiara che è inutile parlare di razionalizzazione del servizio, in quanto già effettuata con il precedente bilancio, e che la stessa Amministratrice non è disponibile a modificare orari, turni, a chiudere gli asili il sabato o a luglio; che gran parte del disavanzo nella gestione è legata alla spesa del personale della coop Quadrifoglio.
Ora credo, che per l’ennesima volta, l’assessore tecnico parli senza rendersi conto di quanto afferma; innanzitutto, come per il teatro, risulta difficile immaginare quale privato, che ricordiamo al contrario del Comune deve fare utile, possa essere interessato a gestire un servizio in cui le spese siano oltre il triplo dei ricavi! “Vendere”, perché di questo si tratta, un prodotto, declamandone le perdite mi sembra quanto meno folle.
Sarebbe inoltre interessante conoscere il perché il disavanzo di spese e ricavi sia così alto, e quanto sulle entrate abbia influito la “concorrenza in house” messa in campo dalla stessa amministrazione, con provvedimenti di dubbia utilità, come i micro nidi autorizzati negli ultimi tempi. Ma ancora risulta difficile comprendere perchè, mantenendo la stessa qualità dei servizi, sia possibile per un privato migliorare il bilancio, al punto da rendere conveniente un servizio, che per il comune è fallimentare; qual’è l’alchimia che rende appetibile al privato ciò che è perdente per il pubblico. Forse la spesa del personale? Ma come, considerato che il numero dei dipendenti, financhè gli orari ed il tempo massimo di contatto con i bimbi è stabilito per legge negli asili?
E poi perché, prima di arrivare all’esternalizzazione, non si provano altre strade, in parte anche citate dall’assessore stesso, tipo la chiusura del sabato, il fermo a luglio, un controllo dell’attività svolta anche in relazione al numero reale degli utenti?
La soluzione individuata dalla Giunta di sinistra è invece chiara: svendita all’esterno di uno dei servizi che era il fiore all’occhiello dell’Amministrazione, con probabile riduzione del personale della coop Quadrifoglio, creando ulteriore disoccupazione, riduzione qualitativa del servizio erogato. Tutto questo motivato da esigenze di bilancio?
Forse… o forse le stesse esigenze di bilancio son la foglia di fico con cui nascondere altri progetti; certo è che in questi giorni troppo spesso si è sentito parlare di chi gestirà il servizio nel futuro, troppe “assicurazioni” vengono fatte rispetto al futuro occupazionale di una parte del personale.
Attenzione però, perché nessuno pensi che nella distrazione di un’opposizione troppo assente, sia possibile immaginare strani giochi, perché sconti non se ne fanno a nessuno, neanche ad una sinistra che privatizza i servizi, e continua a ridurre l’occupazione.
È inutile poi che il Sindaco vada a fare la Madonna pellegrina negli stabilimenti in crisi, per rispolverare la sua immagine di comunista, quando il primo “padrone” che licenzia è proprio lui. Né è più tollerabile che ad essere salvati siano solo coloro che fanno professione di fede.
Il lavoro non può essere legata ad una tessera di partito; lo faceva il Fascismo, ma allora tutti erano iscritti, adesso siamo stati “liberati”. O no?