Antonio Sacco: questa è la vergogna

Antonio Sacco

Non è una divagazione, ma uno sfogo. Questo ci dice Antonio Sacco attorno al suo post su Facebook, ripubblicato anche da Frontiera, sulla vergogna. Rispondendo ad alcune nostre domande, il conduttore Tv spiega: «Di cosa dovremmo essere orgogliosi? Dovremmo tutti quanti vergognarci di vedere un futuro che non è un futuro per nessuno. E dovremmo vergognarci dell’indifferenza con cui guardiamo la disperazione quotidiana di tante persone».

One thought on “Antonio Sacco: questa è la vergogna”

  1. Maria Laura Petrongari

    Il grido di vergogna? Solo chi ha ancora un minimo di intelligenza può ancora levarlo.E credo proprio che siano la mediocrità, l’indolenza, l’immoralità, la stupidità delle persone, i fattori che hanno determinato e determinano la grave situazione di decadenza a lutti i livelli ed in tutti i settori dell’agire singolo e collettivo nella società.E la nostra comunità reatina non fa eccezione. I migliori sono sempre ricacciati nelle ultime file, ovunque.Ma poi certe scelte portano il conto.La cosa più grave è che il conto ,sempre salato, debbono pagarlo proprio quei migliori che stanno sempre in ultima fila. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: una provincia disastrata e prossima alla fine, una popolazione deprivata dei diritti al proprio lavoro, giovani costretti all’abbandono scolastico o alla dipartita dalla propria terra per cercare fortuna altrove soprattutto a causa della mancanza di collegamenti, vecchi sempre più numerosi che sono angosciati al solo pensiero di star male e non poter contare probabilmente su una sanità prossima ed autosufficiente nonchè efficiente.Ed è meglio finirla quì. Perciò , caro Sacco, a chi appellarsi? Molte voci che negli anni si sono levate anche di gente comune, ma di buon senso e preparata, per sollecitare politiche al servizio della popolazione soprattutto di programmi di sviluppo di lungo termine nel rispetto delle esigenze dei giovani che mano a mano crescevano , sono state sempre ignorate dai soliti gestori di poteri locali egoisticamente gelosi del proprio spazio e sempre più isolazionisti. E’ tempo che la popolazione, per crescere, sia messa in competizione culturale con altre realtà, con altre culture, che oltrepassi gli steccati in cui è imprigionata per carenza di dialogo culturale.Credo che allora si comprenderà quanto siano importanti i saperi ed il saper fare e aprendo la propria mente agli spazi grandi della prossimità, della collaborazione, della scoperta, della promozione delle eccellenze.Tutto il capitale umano della comunità dovrà essere valorizzato perchè sia garantita la propria sopravvivenza. Insomma: necessità potrebbe fare finalmente virtù.
    Maria Laura Petrongari

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