Alla Gmg di Cracovia ci saranno oltre 30mila giovani dall’America Latina

Contrariamente a quanto accaduto tre anni fa, quando la Gmg si svolse a Rio de Janeiro, stavolta per i giovani latinos il viaggio si annunciava lungo, impegnativo, costoso. Ma molti non si sono scoraggiati e hanno accolto l’invito di Francesco, Papa latino-americano, a essere presenti nei luoghi di un altro Papa caro ai giovani di tutte le latitudini, san Giovanni Paolo II. Con la speranza di ospitare presto (chissà, forse fin dal 2019) un altro simile evento al di là dell’Oceano (magari in America centrale, dove la Gmg non si è mai svolta)

Sicuramente più di trentamila, forse quarantamila: sono i giovani latino-americani che, dopo aver attraversato l’oceano, si apprestano a partecipare alla Gmg di Cracovia. Ma sembrano e sembreranno molti di più, a giudicare dall’entusiasmo contagioso che hanno saputo suscitare i primi di loro già giunti in Europa. Domenica scorsa, in occasione dell’Angelus era impossibile non sentire coloro che prima di recarsi in Polonia erano passati per Roma e per il Vaticano. Ed erano ben presenti le bandiere, ad esempio, dell’El Salvador (con numerosi giovani giunti al seguito dei Salesiani) dell’Ecuador, del Paraguay. Contrariamente a quanto accaduto tre anni fa, quando la Gmg si svolse a Rio de Janeiro, stavolta per i giovani latinos il viaggio si annunciava lungo, impegnativo, costoso. Ma molti non si sono scoraggiati e hanno accolto l’invito di Francesco, Papa latino-americano, a essere presenti nei luoghi di un altro Papa caro ai giovani di tutte le latitudini, san Giovanni Paolo II. Con la speranza di ospitare presto (chissà, forse fin dal 2019) un altro simile evento al di là dell’Oceano (magari in America centrale, dove la Gmg non si è mai svolta). Varie delegazioni sono già partite, con l’obiettivo di passare per qualche altro luogo di culto o città del Vecchio Continente, a partire da Roma, grazie ai numerosi pacchetti predisposti dalla Pastorale giovanile dei vari Paesi o dai movimenti. Altri stanno per prendere l’aereo.

Brasile e Venezuela. Non tutti i Paesi hanno comunicato ufficialmente i numeri della propria presenza. Ma sono pochissimi quelli che non portano a Cracovia una propria delegazione ufficiale. Si va dai circa 13mila brasiliani (settima delegazione per numero di presenze) alle poche decine dei Paesi più piccoli, passando per i 5mila argentini, i 1.700 cileni, i mille panamensi, i 600 boliviani, le poche decine di nicaraguensi. Ma non contano solo i numeri. Pesano tantissimo, ad esempio, i 292 giovani del Venezuela che riescono ad essere presenti nonostante il drammatico momento che sta vivendo il loro Paese, grazie anche ad alcuni aiuti provenienti dall’estero. La delegazione sarà guidata dal vescovo di Ciudad Guayana, mons. Mariano Parra Sandoval. A fare la parte del leone, dunque, sono i giovani del Brasile, molti dei quali ancora memori dell’incontro con Francesco sulla spiaggia di Copacabana. Saranno accompagnati da diversi vescovi. Tra i partecipanti non mancheranno, naturalmente, i calciatori che guardano con attesa al torneo di calcio che si terrà nell’ambito della Gmg, il 26 e 27 luglio.

Cile e Panama. Grande attesa anche in Cile, dove si sono svolte celebrazioni di invio in numerose diocesi, tra cui Santiago del Cile. Addirittura una delegazione di partecipanti è stata ricevuta dalla presidente della Repubblica, Michelle Bachelet, che ha detto loro: “Mi auguro molto successo in questo cammino di fede e misericordia. Conoscete molto, interagite tra voi giovani, tornate a casa sani e in buone condizioni”. Nella messa di invio a Santiago del Cile l’arcivescovo, cardinale Ricardo Ezzati, ha esortato i giovani: “Spero che possiate incontrare Gesù Cristo e possiate scoprire a Cracovia, seguendo la testimonianza di papa Giovanni Paolo II, l’invito a non avere paura e a guardare al futuro con molta speranza, impegnandovi in prima persona perché questo futuro possa realizzarsi”. Diverse Conferenze episcopali, nel corso delle recenti assemblee plenarie, hanno inviato messaggi di saluto ai giovani partecipanti. È il caso della Conferenza episcopale di Panama. I vescovi, evidenziando i sacrifici anche economici sostenuti dai propri giovani per essere presenti a Cracovia, pregano “perché questo incontro sia un impulso rinnovatore per la gioventù panamense, che ci contagi e ci impegni a vivere la fede dell’incontro con Gesù Cristo, il quale ci chiama ad essere discepoli e missionari”.

A L’Avana una Gmg parallela. Ma anche chi sta a casa si sente in profonda comunione con Papa Francesco. Si tratta in particolare dei giovani di Cuba, che per varie ragioni non possono essere presenti a Cracovia. La Chiesa cubana ha così organizzato una “piccola Gmg” parallela, che si terrà dal 28 al 31 luglio a L’Avana. E i giovani cubani hanno voluto condividere questa scelta proprio con Francesco, scrivendo al Papa una lettera: “Alla Gmg di Rio ci invitò a tornare nelle nostre diocesi e a creare scompiglio, ci disse che sperava che questo scompiglio sarebbe stato il frutto di questa Giornata. A l’Avana ci esortò a sognare, e a sognare cose grandi. Noi abbiamo preso sul serio questi inviti: abbiamo sognato in grande e stiamo preparando un grande scompiglio”. Proseguono i giovani: “Nella stessa data della Gmg di Cracovia, abbiamo preparato una Giornata a L’Avana, con il medesimo schema e gli stessi temi. Anche noi useremo il nome Gmg, perché non vogliamo che sia un evento solo nostro, ma vogliamo anzi da qui unirci in comunione con lei e con tutti i giovani che si riuniscono laggiù”. I partecipanti della Gmg dell’Avana saranno 1.400. Proseguono i giovani cubani: “Non ci rassegniamo al fatto che le difficoltà economiche, che ci impediscono di viaggiare in gran numero a Cracovia, ci impediscano di vivere questa esperienza”.