4chan, l’angolo buio della Rete

L’analisi di una comunità online che è considerata da anni la pancia della Rete, il suo inconscio, ma soprattutto un generatore continuo di molte cose, anche cattive.

Uno studio dell’University College London ricostruisce le sorgenti e la diffusione dell’odio politico, razziale e antifemminista su Internet a partire da 4chan, considerato uno degli “angoli più bui della Rete”, “il boss definitivo della Rete” o, a seconda dei punti di vista, “la macchina dell’odio di internet”. 4chan è una comunità online che è considerata da anni la pancia della Rete, il suo inconscio, ma soprattutto un generatore continuo di linguaggi, trovate digitali, slogan, contenuti virali e perfino movimenti politici poi diffusi per tutta internet nonché sui media tradizionali. Anarcoide, cinico, irriverente, anonimo, nativo digitale, non regolamentato: questo è, e solo in parte, 4chan. Per alcuni baluardo estremo e raro di libertà di espressione; per altri epicentro del politicamente scorretto che si fa razzismo, misoginia, incitamento all’odio, spedizione punitiva online.
Ora un gruppo di ricercatori di diverse università internazionali, nell’ambito di un progetto europeo che intende studiare le manifestazioni di odio e di bullismo online inteso come attacchi ripetuti e coordinati, ha appena pubblicato un report tecnico di una analisi condotta su 4chan. In particolare i ricercatori hanno esaminato 8 milioni di post (commenti) pubblicati sul forum nel corso di due mesi e mezzo, concentrandosi su tre sezioni. Una di queste, nota come /pol/ (Politically Incorrect, Politicamente Scorretto) discute soprattutto di temi politici, e negli ultimi mesi è divenuta il baluardo della destra alternativa americana, sostiene lo studio. L’alt-right (da alternative right) è in realtà un movimento nebuloso di difficile definizione, anche se molti hanno provato a descriverla: fra le sue caratteristiche più citate ci sono il nazionalismo bianco, il razzismo, l’antisemitismo, l’odio per il femminismo, l’islamofobia e in generale il rifiuto dell’immigrazione e del multiculturalismo, nonché la sfiducia o il rifiuto della democrazia. Un agglomerato di estremismi di destra che sembrano essersi giovati della candidatura di Trump, che appoggiano. E, a detta dei ricercatori, anche del sostegno di una comunità come 4chan.
“I discorsi e gli incitamenti all’odio non restano confinati a 4chan ma si estendono da qui a luoghi come YouTube e Twitter”, commenta Emiliano De Cristofaro, professore di informatica all’University College di Londra e tra gli autori della ricerca. In particolare la ricerca ha visto come dai commenti su 4chan (e in particolare la bacheca /pol/) spesso il traffico fosse diretto su video di YouTube che venivano presi di mira, con conseguente impennata di commenti offensivi.
Infine, la ricerca mette in luce come 4chan, al di là di tutto, sia anche davvero una macchina che genera contenuti originali in Rete. “Analizzando le immagini pubblicate su /pol/, abbiamo visto che si tratta quasi interamente di ‘contenuti originali’: il 70 per cento di immagini uniche sono pubblicate solo una volta e il 95 per cento meno di 5 volte”, scrivono i ricercatori.
Innovazione e originalità, dunque, ma anche odio e contenuti violenti: tutto questo è 4chan, secondo la contraddizione che è propria della rete.