Sangue, anche i sindaci donano: la campagna Fratres inizia da Labro e Cittaducale

È davvero bello quando il buon esempio viene dato dal “primo cittadino”. E sabato 17 ottobre sono stati il sindaco di Cittaducale Roberto Ermini ed il sindaco di Labro Gastone Curini a presentarsi al Centro trasfusionale dell’Ospedale San Camillo de Lellis, entrando nella schiera dei simpatizzanti, sostenitori e donatori di sangue del gruppo Fratres provinciale di Rieti.

Un gesto che l’associazione di donatori di ispirazione cattolica, nata dalla Confraternita di Misericordia di Rieti, ha promosso nell’ambito della campagna di sensibilizzazione “Anche i sindaci donano” avviata dalla Consociazione Nazionale Fratres.

Un modo per ricordare la dimensione “civica”, della donazione di sangue: non si dona per amicizia o per denaro, ma per solidarietà umana, perché siamo uomini in mezzo agli uomini, tutti con gli stessi bisogni. Donare il sangue non comporta un impegno di tempo notevole: serve al massimo mezz’ora per effettuare un gesto di altruismo che lascia una grande soddisfazione personale.

«Tanti anni fa – racconta il sindaco Gastone Curini – in occasione di una lunga malattia di un caro parente ho contribuito a donare il sangue. In quella circostanza mi sono sentito molto coinvolto e ripromesso di ripetere la donazione. Ma in seguito gli impegni del quotidiano mi hanno distratto e distolto dalla promessa fatta. Quando quindi mi è stata riproposta dall’Associazione Fratres di Rieti, ho deciso di accettare volentieri».

«L’esperienza è stata positiva – aggiunge il primo cittadino di Labro – l’ambiente accogliente e il personale medico e paramedico del Centro trasfusionale dell’ospedale San Camillo De Lellis, gentile e affabile. Sono rimasto particolarmente impressionato nel vedere come molte delle persone presenti erano animate da un sincero desiderio di donare senza avere nulla in cambio: grande espressione di altruismo che infonde serenità e spirito di fratellanza».

«Come rappresentante di un’istituzione pubblica sento il dovere, in primis, di dare una testimonianza e poi di fare appello a quanti, giovani e meno giovani della comunità di tutto il comune di Cittaducale, vogliano offrire il proprio prezioso contributo per questa giusta causa» spiega da parte sua il sindaco Roberto Ermini.

«Donare è, un atto di estrema generosità, che porta beneficio a persone che non conosciamo, ma che sappiamo averne bisogno. Il nostro sangue può salvare una vita. Sembrerà banale ricordarlo. In realtà basta frequentare i reparti o le sale operatorie di un ospedale per capire il vero significato di questo gesto. Ecco perché è importante l’appello alla donazione: con questo gesto – conclude il primo cittadino di Cittaducale – si può offrire ad alcuni pazienti una speranza ed una maggiore aspettativa di vita e di guarigione. Le persone che hanno bisogno di trasfusioni sono tante. Un semplice prelievo può dare tanta speranza e gratificazione. È bene pensarci».

Informazioni sulla donazione

Sangue intero: è la classica donazione di sangue. Consiste essenzialmente in una donazione di globuli rossi per la cura di tutte le forme di anemia, ma è fonte anche di una certa quantità di plasma e di piastrine. Può donare sangue chiunque abbia un’età compresa fra i 18 e i 65 anni, pesi più di 50 Kg, goda buona salute e non abbia avuto o corra il rischio di contrarre malattie virali come le epatiti e l’Aids. Un accurato controllo medico garantisce l’assoluta innocuità per il donatore. Sono inoltre previsti controlli medici e di laboratorio periodici e gratuiti (emoglobina, transaminasi, epatite B e C, Aids, azotemia, trigliceridemia, glicemia, ferritinemia, costerolemia, elettrocardiogramma). Un giorno di riposo retribuito è previsto per i lavoratori dipendenti (artt. 13 e 14 legge n. 107/90).

Donazione di plasma per aferesi (Plasmaferesi)

La donazione di solo plasma mediante l’uso di apperecchi detti “separatori cellulari” ha lo scopo di rispondere più concretamente alla crescente domanda di plasmaderivati: albumina, globuline, fattori della coagulazione indispensabili per la cura di molte malattie (emofilia, carenze di anticorpi, malattie del fegato). Attualmente, per tali medicamenti, l’Italia dipende dall’estero per circa il 90%. Chi può donare sangue, può donare anche plasma. Si può donare plasma ogni 15 giorni, ma solo in servizi e centri appositamente attrezzati.

A Rieti si possono effettuare il dono di sangue o la aferesi presso la struttura trasfusionale dell’ospedale provinciale San Camillo de Lellis.