Risorse Sabine, Tarzia: la Regione non getti sul lastrico 106 famiglie

Risorse Sabine, sciopero. 9 luglio 2013. Foto di Massimo Renziq

“La messa in liquidazione della società multiservizi Risorse Sabine da parte dell’amministrazione provinciale di Rieti, con il conseguente licenziamento di ben 106 lavoratori, rischia di aggravare ulteriormente la già allarmante condizione della Regione Lazio, dove peraltro il tasso di disoccupazione è salito quest’anno di quasi nove punti percentuali rispetto all’anno precedente. La giunta Zingaretti non può ignorare la richiesta di aiuto di questi lavoratori, tra cui molti padri e madri di famiglia, con i quali nel 2014 la Regione si era impegnata a garantire le risorse necessarie per la sopravvivenza della società. Per questo ho firmato l’ordine del giorno del collega Aurigemma, affinché la vita di altre 106 famiglie del nostro territorio non venga stravolta da licenziamenti che potrebbero essere scongiurati semplicemente applicando una legge già vigente che garantisce la mobilità dei lavoratori in altre società in house”.

Lo afferma in una nota Olimpia Tarzia, vicepresidente della commissione cultura della regione Lazio.