Mons. Pompili: investire sulle competenze dei laici

“Nelle diocesi italiane c’è stata una stagione dei pionieri che riconduco agli inizi del Novecento, dove singole personalità si sono particolarmente distinte per un impegno nel mondo della comunicazione, soprattutto riferito ai giornali, ma negli ultimi decenni, dal Vaticano II in poi, è iniziato un impegno più sistematico, con una presenza maggioritaria dei laici”.

Lo dice nell’intervista rilasciata alla WebTV di «Frontiera» (clicca qui) monsignor Domenico Pompili, vescovo eletto di Rieti. “L’impegno futuro sarà investire ancora di più sulla competenza e sulla disponibilità dei laici, che possono, su questo fronte della comunicazione, aiutare la Chiesa a rendersi comprensibile anche a quelli che sono lontani giacché oggi molti non hanno più un’esperienza diretta della Chiesa e spesso quello che ne percepiscono è solo quello che trapela attraverso la comunicazione diffusa”, chiarisce monsignor Pompili.

Perciò, prosegue il vescovo eletto di Rieti, “essere presenti in rete, come negli altri linguaggi, significa garantire alla Chiesa una rappresentazione che altrimenti verrebbe meno. Gli operatori dei media cattolici devono coniugare insieme la chiarezza della propria identità e il dialogo”.