Anche i ricchi… pendolano

La vita del pendolare non la fanno solo i cittadini “comuni”. Poveri viaggiatori sono anche i funzionari di alto livello della pubblica amministrazione e i politici che vanno e vengono da Roma per motivi istituzionali. Dei disagi quotidiani di uno di loro parla anche «L’Espresso» dello scorso 15 novembre. La brava Denise Pardo, ad esempio, racconta dei tagli che si stanno preparando in Rai, in coerenza all’austerity generale, e delle proteste che inevitabilmente li accompagnano.

Leggiamo: «Santa Madre però, Rositani (Guglielmo, ndr), povero caro, arriva da Rieti. Tutti i giorni si sobbarca del viaggio pur di non venir meno ai suoi doveri di consigliere (lo è anche della società per il Ponte sullo Stretto di Messina) accettando un’indennità di trasferta di 350 euro al dì. Che moltiplicata, per esempio per un anno lavorativo di 300 giorni fa arrivare nelle sue tasche altri 105 mila euro, quindi 300 mila visto che è consigliere dal 2009, senza considerare spese di benzina (Rieti è a 73 chilometri da Roma), l’uso della macchina e stipendio dell’autista. Morale: facendo una stima a spanne, in difetto, l’andirivieni potrebbe aver comportato un esborso di gran lunga superiore al mezzo milione di euro».

«Questo – prosegue la Pardo – spiega come mai Rositani, ex deputato e sindaco di Varapodio eletto con la lista Asso di coppe (non sarebbe più consona Asso di denari?) […] sia il maggior oppositore al ridimensionamento del treno di vita del cda».

Come vedete, cari pendolari, non siete soli a tenere duro. E chissà che la battaglia di civiltà condotta nella TV di Stato non produca benèfici riflessi anche sulle tratte popolari del Cotral.