Ricorrenze

Una festa identitaria: san Giuseppe da Leonessa

Partecipare a Leonessa alla festa di san Giuseppe, significa comprendere cosa sia una celebrazione a carattere identitario.

Partecipare a Leonessa alla festa di san Giuseppe, significa comprendere cosa sia una celebrazione a carattere identitario.

A partire, infatti, dalle cosiddette “novene” – celebrate quest’anno nella chiesa di San Pietro, nell’attesa della riapertura del santuario -, la partecipazione dei fedeli è stata numerosissima pur nonostante l’inclemenza del tempo che ha imperversato con neve e pioggia nell’arco di tutti e nove i giorni.

La bellissima e capiente chiesa appartenuta un tempo agli Agostiniani, ha sentito riecheggiare ogni sera in un unico coro le voci degli adulti e dei bambini sulle note di “lodiamo Giuseppe”, con una marcata presenza di voci maschili. Non è comune vedere il presbiterio assiepato da bambini vestiti con il tradizionale sacco della confraternita di San Giuseppe e Suffragio, come non è scontata la presenza di ragazzi e giovani spesso assenti nelle nostre assemblee liturgiche.

San Giuseppe ha davvero un forte ascendente sui propri concittadini e quando chiama a raccolta li vuole indistintamente tutti. La popolarità del santo è dovuta senz’altro al fatto che egli è il “concittadino più illustre” dell’altipiano, ma soprattutto lo si deve al fatto che la familiarità è tuttora viva in quanto alimentata dal colloquio costante della preghiera, dalla richiesta d’intercessione, come dal forte sentimento di appartenenza espresso anche nel modo abituale di apostrofarlo “San Giuseppe Nostru”.

Da questo punto di vista è stato molto interessante l’iniziativa teatrale promossa dall’assessore alla Cultura e dai frati Cappuccini a cura del regista reatino Alessandro Cavoli ed esibita sabato 2 febbraio: “Eufranio Desideri – San Giuseppe da Leonessa”. Spettacolo che ha fatto rivivere – tramite le voci di attori professionisti e persone del popolo leonessano – la vicinanza costante del santo ai suoi concittadini mediante il racconto di storie di vita antiche e contemporanee echeggianti grazie e miracoli del santo, intervallate dalle magnifiche rime dei poeti a braccio.

Quando la narrazione della fede è dentro la vita delle persone, non esiste più dicotomia pur tra le contraddizioni del vivere umano.