La tragedia di essere pendolare a Rieti

Che l’essere pendolare fosse una forma esistenziale deleteria per la salute e per l’animo è confermato anche da recenti studi. Quello che gli studi non dicono è che esserlo in alcune realtà territoriali come Rieti è devastante. Vediamo perché.

Il 27 febbraio 2015 il Comune di Rieti, tramite opportuna ordinanza, sanciva il divieto di sosta per esigenze legate alla potatura degli alberi lungo l’intera lunghezza di viale Morroni, tra la neonata Piazza Berlinguer e Porta D’Arci dal 2 al 6 marzo fino a cessate esigenze.

Fin qui nessun appunto perché la manutenzione del verde, oltre ad una questione di semplice decoro cittadino, è necessaria ai fine della sicurezza del cittadinanza stessa che quotidianamente transita sotto gli alberi.

Un divieto di sosta così esteso determina però un’ emergenza parcheggi. Intorno all’area della stazione ferroviaria di Rieti, i parcheggi lungo viale Morroni e quelli posti oltre Piazza Berlinguer lungo Viale Ludovico Canali dall’altezza della sede Telecom fino all’Istituto Marconi, sono gli unici parcheggi liberi utilizzati da chi la mattina, obbligato a pendolare per lavoro o studio, deve recarsi presso il capolinea del Co.Tra.L o presso la stazione ferroviaria di Rieti per prendere un pullman o un treno ed iniziare il suo personale viaggio quotidiano.

A meno che non si voglia “regalare” alla Saba un buon 20% del proprio stipendio mensile parcheggiando nel parcheggio sotterraneo di Piazza Oberdan. Appare chiaro quindi che in situazioni come queste, dove si può programmare la manutenzione del verde in maniera più accorta e sensibile verso la cittadinanza pendolare, 4 giorni di divieto di sosta sono una tragedia.

L’amministrazione comunale, più volte sollecitata anche dal Comitato Pendolari Reatini più di un anno fa, non ha mai dato risposte concrete per la realizzazione di un parcheggio di scambio presso l’area della stazione ferroviaria, né ha permesso di attivare una convenzione con Saba per utilizzare il parcheggio sotterraneo a costi agevolati per chi è costretto a viaggiare.
Come si può notare non c’è alcuna sensibilità verso il problema parcheggi per i pendolari.

Come se non bastasse, questa mattina nel tratto di viale Morroni altezza Porta Conca lato esterno del viale, i cartelli di divieto di sosta non c’erano più mentre continuavano ad esserci lungo il restante tratto verso Piazza Berlinguer.

Ho parcheggiato come sempre avendo i minuti contati, ma solo una volta in viaggio mi sono soffermato a riflettere se avessi fatto bene o se la mancanza dei cartelli potesse essere illusoria. E qui prende vita una seconda tragica realtà, tipicamente italiana, dove la mano destra non sa ciò che fa la sinistra.

Chiamando il Comando della Polizia Municipale e chiedendo se i divieti di sosta in quel tratto dove ho parcheggiato fossero stati realmente rimossi, mi consigliavano di chiamare il deposito-magazzino comunale che si occupa della manutenzione del verde.

Chiamo e gli operatori che sono al telefono, non mi sanno dire se siano stati rimossi dal responsabile e mi invitano a contattare il centralino del Comune di Rieti per mettermi in contatto con questa persona.

Il centralino mi risponde e mi ripassa il magazzino e chi mi risponde mi dice di ripassare per il centralino e di chiedere di raggiungere il responsabile sul proprio cellulare. Riprovo ma ahimè non è raggiungibile nemmeno così.

Dopo le consuete scuse al telefono, mi dicono di riprovare più tardi, riprovo ma senza giungere a soluzione alcuna. Dalle ore 8.15 alle ore 10 sono passate quasi 2 ore durante le quali nessuno ha saputo darmi risposte certe sulla presenza o meno di divieto di sosta su un tratto di circa 200 mt o poco meno di strada.

Nel frattempo potrebbe essere passata una pattuglia di vigili e potrebbero avermi rimosso l’autovettura e redatto un bel verbale con l’opportuna multa.

Forse ora potrei contattare il deposito giudiziale di Rieti e sapere che la mia autovettura è lì. E avrei ottenuto la risposta che ho cercato per tutta la mattinata.

3 thoughts on “La tragedia di essere pendolare a Rieti”

  1. Riccardo Catelli

    Chiedo venia se qualcuno dell’attuale Comitato Pendolari Reatini, tra l’altro rinnovatosi recentemente con la nomina di un nuovo presidente e un nuovo vicepresidente, possa essersi sentito tirato in ballo o coinvolto.
    L’articolo, per un refuso che credo la redazione di Frontiera avrà modo di eliminare da subito e per il futuro, ha pubblicato l’articolo a firma personale spacciandomi ancora per il vicepresidente del CPR. Spero che in futuro ciò non accada più in quanto quello che invierò a mia firma, come l’articolo in oggetto, sarà sempre e soltanto un pensiero mio, di Riccardo Catelli e di nessun altro. Grazie

Comments are closed.