Toponomastica a Petrella Salto: polemica tra sindaco e associazione “La Lokomotiva”

“La Lokomotiva” è una associazione di volontariato onlus dal taglio umanitario e culturale. Tra le sue attività principali c’è la costruzione di pozzi d’acqua in quelle parti del mondo in cui le persone sono private dell’accesso al bene comune per eccellenza (info: www.lalokomotiva.com).

Parallelamente svolge iniziative culturali allo scopo di conservare e proteggere la memoria storica del Paese, al fine di evitare che fatti e misfatti del passato accadano ancora. L’associazione sente di dover fronteggiare e ostacolare coloro che continuano, indisturbati, a perpetrare «quell’opera di revisione storica che ha come unica finalità la mistificazione, l’aggiustamento di vicende e l’occultamento di episodi e colpevoli».

Spiegano da “La Lokomotiva” che ci sono «Fatti, storie e vicende ancora oggi scomode per qualcuno che ci governa e che soprattutto sarebbero “pericolose” se apprese dalle nuove generazioni, le quali, potrebbero trarre gli insegnamenti che andrebbero a costituire le fondamenta per la costruzione di quel senso civico morale, che non permetterebbe che la dignità di un essere umano venga più calpestata».

Per tutte queste ragioni “La Lokomotiva” vuole rendere pubblico «l’inqualificabile comportamento dell’amministrazione comunale di Petrella Salto, soprattutto nella persona del sindaco (appartenente al “PD” locale), protagonista principale del fatto».

L’associazione, raccogliendo l’invito di molti cittadini residenti nel comune di Petrella Salto, ha inoltrato e successivamente reiterato una istanza al Sindaco per proporre l’intitolazione di una piazza alla memoria dei sette fratelli Cervi, e della loro famiglia.

I sette fratelli Cervi ritratti in un francobollo del Kirghizistan (2005).

I sette fratelli Cervi ritratti in un francobollo del Kirghizistan (2005).

«Dopo la prima nota, inviata il 26 luglio 2011, rimasta senza risposta, – spiegano da “La Lokomotiva” – era seguito un sollecito, in data 24 gennaio 2012 ,anch’esso caduto nel vuoto. Ebbene, a tutt’oggi, dopo più di un anno, il sindaco di Petrella Salto ancora non si è degnato di fornire alcuna risposta in merito».

«La mancanza del rispetto della normativa circa l’obbligo per le amministrazioni pubbliche in caso di puntuali richieste inoltrate da cittadini a garantire risposte scritte in merito alle stesse – prosegue l’associazione – nel caso di specie, si unisce alla mancanza di rispetto nei riguardi della memoria di sette martiri, sette eroi di questa nazione. I 7 fratelli Cervi, medaglia d’argento al valore militare, hanno sacrificato la loro vita per liberare il nostro Paese dalla tenaglia della dittatura nazi-fascista, che ha mostrato tutta la sua viltà e la sua codardia imprigionando e giustiziando, per rappresaglia, il 28 dicembre 1943, tutti e sette i fratelli Cervi (Gelindo, Antenore, Ferdinando, Agostino, Ovidio ed Ettore) ed illoro compagno di lotta Quarto Camurri».

«I Cervi – spiegano da “La Lokomotiva” – hanno quindi contribuito a riportare la libertà e la democrazia in questa nazione, la stessa libertà e democrazia che permette a persone come il sindaco di Petrella Salto di essere eletto e rivestire tale carica e che come tale dovrebbe sentirsi in dovere di esprimere anche la sua gratitudine a simili eroi. I Cervi hanno donato la loro vita in difesa dell’ unità d’Italia messa in discussione e in pericolo dagli “amici” nazisti e dalla nascita dopo l’8 settembre della “repubblica” fascista di Salò. La lotta partigiana di liberazione della quale la “Banda Cervi” è stata protagonista assoluta nella loro provincia, ha contribuito in modo sostanziale a gettare le fondamenta sulle quale si è edificata la Costituzione di questo nostro Paese».

«Ma non solo: la famiglia Cervi di Alcide e Genoveffa Cocconi, con i loro 7 figli maschi e 2 donne (Diomira e Rina) fu, ed è, per l’intero territorio nazionale, un esempio di emancipazione, progresso e modernità sotto molteplici aspetti: essi svilupparono progetti innovativi di coltivazione ed allevamento, usati ancora oggi;  istituirono una biblioteca popolare allo scopo di diffondere liberamente libri e riviste, consapevoli che lo studio e la cultura fossero il primo antidoto contro la propaganda e l’arroganza delle dittature; acquistarono il primo trattore della zona insieme ad un mappamondo… a dimostrazione della grande apertura mentale e della curiosità intellettuale di questa straordinaria famiglia. Il sindaco di Petrella Salto – insiste l’associazione onlus – non rispondendo e soprattutto non autorizzando l’intitolazione ai fratelli Cervi della piazza individuata, ha mancato di rispetto a tutto questo; ha mancato di rispetto a sette martiri ed alla loro madre Genoveffa, morta di crepacuore e di dolore dopo la morte dei suoi figli, a seguito dell’ennesima minaccia di morte che i fascisti avevano rivolto ai familiari superstiti, perpetrata attraverso l’incendio della loro casa nell’ottobre del ’44; ha mancato di rispetto a papà Alcide, rimasto solo con il consistente ed insopportabile dolore per la morte dei figli e dell’amata moglie, solo, a dover badare ai suoi 11 nipoti e alle 4 vedove dei figli; ha mancato di rispetto a tutto questo e per questo non esiste perdono, ne alcun modo per porvi rimedio».

Questo «inqualificabile comportamento e le evidenti mancanze» sono state oggetto di una nota che “La Lokomotiva” ha inviato alle istituzioni competenti: Presidente della Repubblica, Prefetto di Rieti, Anpi Nazionale e Anpi Provinciale.

“La Lokomotiva”, in tale comunicazione, oltre a mettere in evidenza gli oggettivi “ritardi” e la totale mancanza di sensibilità dell’Amministrazione comunale di Petrella Salto, ha evidenziato in particolare la mancanza di «qualsiasi giustificazione che fosse d’ostacolo ad un parere positivo alla richiesta d’intitolazione».

Secondo l’associazione, l’area individuata, e proposta «ancora non è stata intitolata, non esistono immobili che avrebbero in tal caso dovuto cambiare la loro intestazione catastale, ne tanto meno nuclei familiari che avrebbero dovuto cambiare indirizzo anagrafico».

Inoltre “La Lokomotiva” si sarebbe fatta carico delle spese per la realizzazione della targa e della sua apposizione.

Anche tale nota è rimasta sostanzialmente inevasa. «Solo la Prefettura di Rieti, per mano del vice-prefetto vicario – spiegano dalla onlus – ha testualmente comunicato che dopo aver chiesto “spiegazioni” al comune di Petrella Salto, lo stesso ha risposto: “….avendo l’intenzione di dedicare alcune vie, piazze e luoghi a personaggi importanti per il territorio, valuterà, ove possibile, anche la richiesta dell’associazione”».

«Ebbene, se la risposta del Comune di Petrella Salto è stata ritenuta soddisfacente dalla Prefettura di Rieti non può esserlo altrettanto per “La Lokomotiva”». L’associazione domanda: «Cosa significa “valuterà ove possibile”? Un’amministrazione pubblica ha un tempo determinato per valutare, scegliere e rispondere. Quanto tempo dovrebbe aspettare un cittadino per avere una risposta? È passato più di un anno e ancora non è sufficiente al sindaco di Petrella Salto per prendere una decisione? Cosa c’è da “valutare”? Basterebbe dire semplicemente “si” (che era la cosa più facile e conveniente) o “no” , ma in tal caso bisognava e bisogna motivare qualcosa di immotivabile: praticamente impossibile trovare motivazioni oggettive e logiche, oltre a quella di dire “no” solo perché la proposta è venuta da “La Lokomotiva”? Un’associazione libera che non è controllata e ricattata da nessuno».

«Cosa vuol dire – incalza ancora l’associazione – “avendo l’intenzione di dedicare”? Allora cosa aspetta? Se il comune di Petrella Salto vuole intitolare a personaggi importanti locali, luoghi, strade vie o piazze, lo facesse, ma non può impedire che altri lo propongano e lo facciano, soprattutto se sono i primi a suggerirlo».

«Per la cronaca – precisa “La Lokomotiva” – il Comune di Petrella Salto fino a che “La Lokomotiva” non inoltrasse la sua richiesta non ha intitolato, né ha manifestato l’intenzione d’intitolare, luoghi o vie o piazze. In verità il sindaco di Petrella Salto una cosa l’ha fatta: quella di spendere i soldi dei contribuenti per recarsi a Verbania Fondotoce insieme ad un assessore ed una delegazione di 3 concittadini (si dovrebbe spiegare con quale criterio siano stati scelti) per commemorare e rendere omaggio, giustamente, ad una partigiana, Cleonice Tomassetti che era residente nel comune di Petrella Salto, originaria della frazione di Capradosso, caduta nella lotta partigiana di liberazione durante la 2° guerra mondiale».

«Quando si tratta di spendere denaro dei cittadini – pungola l’associazione – il sindaco di Petrella Salto non perde tempo a “valutare”, a scegliere e decidere, mentre quando si tratta di rispondere ad un’istanza per autorizzare l’intitolazione di una piazza i cui costi sono tutti a carico di chi ha inoltrato la proposta non gli basta un anno per ….valutare se sia possibile…. (se il sindaco di Petrella Salto e la delegazione di cittadini residenti voleva onorare in pieno la memoria della partigiana concittadina uccisa, sarebbe stato di buon gusto spendere i propri di soldi…)».

“La Lokomotiva” vuole denunciare «l’assordante silenzio dell’Anpi nazionale (associazione nazionale partigiani italiani) e della sua sezione provinciale (Rieti) che sono stati interpellati su tale vicenda, i quali non hanno trovato il tempo per rispondere alle nostre istanze, che cercano di rendere giustizia e di onorare la memoria di partigiani italiani, assassinati dalla dittatura fascista , premiati con la medaglia d’argento al valore militare. L’ Anpi provinciale ha un rapporto ottimo con il Comune di Petrella Salto, di stima e fiducia. Infatti è la stessa sede provinciale che aveva invitato l’Amministrazione comunale (come si legge dalla delibera di giunta n.44 del 10 giugno 2011) a partecipare alla commemorazione dei 42 martiri uccisi a Verbania Fondotoce, tra i quali Cleonice Tomassetti , nostra emerita concittadina. Visto però che sia l’Anpi nazionale che l’Anpi provinciale non hanno risposto alla nota de “La Lokomotiva”, non si è a conoscenza se anche questa volta, in primis la sede provinciale, abbia “invitato” l’Amministrazione comunale di Petrella Salto, così come fatto in precedenza, a commemorare e rendere omaggio anche a questi altri sette martiri. Se ciò non fosse accaduto, sarebbe molto grave e qualcuno dovrebbe spiegarne le ragioni»

«Lo stesso Presidente della Repubblica – coinvolto nella vicenda da “La Lokomotiva” – non ha risposto. Siamo sicuri che il Presidente della Repubblica Italiana è impegnato in cose ben più importanti che rispondere a tali istanze e non possiamo biasimarlo, siamo però altrettanto sicuri che un Presidente “partigiano” della Repubblica come lo è stato Sandro Pertini, cinque minuti del suo tempo per rispondere e dire la sua su tale vicenda, l’avrebbe sicuramente trovati».

Intitolare una piazza ad eroi nazionali, era stato il suggerimento offerto al Comune di Petrella Salto da parte de “La Lokomotiva” per festeggiare anche i 150 anni di unità d’Italia. Invece il Comune «ha “partorito” una “stupefacente” opera d’arte. Ci riferiamo a quella strana figura realizzata in Petrella Salto a Piazza Indipendenza e messa a “guardia” di un albero, forse simbolo degli alberi “caduti” copiosi, soprattutto appartenenti a boschi comunali, ma chiaramente “noi” de “La Lokomotiva” al cospetto della competenza artistica del Comune di Petrella Salto, siamo dei poveri ignoranti che non sanno apprezzare tali “magnificenze”».

«Per una cosa – insiste “La Lokomotiva” – non siamo “ignoranti”, infatti sappiamo bene che in migliaia di comuni italiani c’è un luogo, una strada , una via , una piazza , un scuola intitolata ai fratelli Cervi e la loro famiglia. Addirittura in Kirghizistan, lo stato ha emanato un francobollo con i volti dei 7 fratelli. “La Lokomotiva” ha avuto la mala sorte di “nascere” ed avere la sua sede nel Comune di Petrella Salto, in cui l’attuale sindaco è amministratore comunale da più di 16 anni. Non aver colto l’occasione di rendere omaggio alla memoria della famiglia Cervi e dei suoi sette figli, è una macchia nera , indelebile, per il sindaco e tutto il Comune di Petrella Salto che, come la memoria e le gesta della famiglia Cervi, non potrà mai essere cancellata dal tempo».

“La Lokomotiva”chiede al sindaco di Petrella Salto «di non tenere più conto della sua richiesta di intitolare una piazza ai fratelli Cervi e alla sua famiglia. Il Comune di Petrella Salto ed i suoi cittadini residenti non meritano questo “onore” fino a quando saranno governati da un’Amministrazione comunale che nemmeno si degna di rispondere ad una istanza legittima. Meriterebbero invece di vedere intestato un luogo, strada via o piazza del “loro” comune “all’Amministrazione comunale anni 1995-2014…”. In questo modo nessuno mai potrà dimenticare come è stato governato questo territorio negli ultimi 20 anni. Il sindaco democratico sicuramente saprà accettare e sopportare la nostra opinione sul suo operato come amministratore, d’altronde “noi” de “La Lokomotiva” non siamo “governanti” e sicuramente non abbiamo la percezione della realtà. Siamo solo poveri indigeni residenti che vivono in questo luogo e che “forse” non si rendono conto della “fortuna” che hanno ad essere governati dall’attuale Amministrazione comunale».

«Sarebbe auspicabile – concludono da “La Lokomotiva” – che il sindaco di Petrella Salto nel ribadire il coraggio delle sue scelte e le sue decisioni, prima di recarsi di nuovo a Verbania Fondotoce, annunci la sua partecipazione chiamando il responsabile della “casa della resistenza” e racconti che non ha né risposto, né ha autorizzato, l’intitolazione di una piazza del “suo” comune alla famiglia Cervi, così vedrà come la popolazione gli riserverà una ancora più “calorosa” accoglienza».