Smantellano Ritel, ci provano con Schneider. In attesa Solsonica

«Vedo che alcuni Tir caricavano linee di produzione dentro la Ritel. Mentre noi chiediamo l’incontro al Ministero per trovare la soluzione, l’azienda continua ad essere svuotata e questo ritengo sia una vergogna, tenendo conto che molte di quelle attrezzatura sono state acquistate anche con soldi pubblici e cioè i nostri».

A parlare è Luigi D’Antonio, segretario generale della Fiom di Rieti. Poche parole per riassumere la drammatica situazione del nucleo industriale di Rieti. Sotto la lente, infatti, c’è anche Schneider: l’azienda «vuole continuare i corsi di formazione per i suoi dipendenti fuori dallo stabilimento. Ci sembrava di essere stati chiari con la comunicazione ufficiale fatta venerdì e cioè che non siamo disponibili a tale condizione. Abbiamo condiviso che lo stabilimento deve rimanere aperto fino a fine anno con la formazione dei lavoratori e questo deve rimanere. Ribadiamo ancora che, se l’azienda ha dei problemi, acceleri per la soluzione industriale, così come si è impegnata, e poi tutto diventerà più semplice da gestire. Quindi, le macchine e le persone, rimangono dentro lo stabilimento e non credo che questo possa essere messo minimamente in discussione».

E per completare il quadro: «abbiamo concluso la riunione con Solsonica con un nulla di fatto. L’azienda, dopo la richiesta di concordato al tribunale, non riesce a garantire le retribuzioni ai lavoratori tanto è vero che devono prendere ancora stipendio di maggio. Ci confronteremo con gli stessi con un assemblea mercoledì mattina per decidere come proseguire».