Schneider occupata, il Vescovo: figlio di operaio, prego con gli operai

Domenica 26 gennaio, durante la Messa celebrata nella sala riunioni della Schneider Electric, il vescovo di Rieti Delio Lucarelli ha presentato la propria vicinanza ai lavoratori che stanno occupando la fabbrica anche in una chiave personale, biografica.

«Io sono figlio di un operaio» ha spiegato, senza alcuna retorica, durante l’omelia. «Però ho avuto la fortuna di studiare al liceo Classico. Oggi sembra una cosa ordinaria, ma allora non lo facevano in tanti il liceo classico. Lo facevano “i figli del dottore”, delle persone che potevano permettersi di sostenere il costo degli studi. Io ero figlio di un operaio e mio padre si sentiva quasi orgoglioso che suo figlio facesse quel genere di studi».

«Però, presa la maturità classica – ha raccontato il vescovo – dissi a mio padre: “vorrei fare il prete”. Mio padre sul momento non disse nulla. Si sentiva deluso che dopo gli studi classici volessi fare il prete. Dopo qualche ora mi disse: “vuoi fare il prete? Va bene, la vita è tua. Ma sappi che fare il prete è una cosa seria”. Mio padre non era un frequentatore di chiesa. Però era un uomo onesto. Ci ho messo del tempo per capire a fondo quel che mi disse. È che ogni scelta fatta va vissuta in maniera coerente, in maniera rigorosa, in maniera seria e impegnata».

E quasi scusandosi per il racconto della sua vocazione, della sua scelta di vita, mons. Lucarelli ha aggiunto: «chi l’avrebbe detto che dopo ormai cinquant’anni di sacerdozio mi sarei ritrovato con gli operai di una fabbrica a dire parole di sostegno, di speranza? Mi date l’opportunità, in qualche modo, di capire, di rivivere la mia scelta, fatta al tempo in cui mio padre andava a lavorare in bicicletta. 25 km all’andata e altrettanti al ritorno, anche quando arrivava e si sentiva dire: “guarda, oggi non si lavora”. Ecco: la vostra realtà, la vostra sofferenza, la vostra dignità, io credo di capirla in questo ricordo che ho di mio padre».

Anche nel segno di questa intima comprensione con il mondo operaio, il vescovo ha rinnovato l’esortazione alla preghiera. «Non ho soluzioni “tecniche” da offrire – ha concluso mons. Lucarelli – ma so che insieme possiamo chiedere al Signore di toccare i cuori di quanti hanno responsabilità, affinché facciano le scelte giuste».