Schneider caso nazionale: i sindacati scrivono a Renzi

Maurizio Landini (Fiom-Cgil), Giuseppe Farina (Fim-Cisl) e Rocco Palombella (Uilm-Uil) hanno chiesto un incontro con il Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Graziano Delrio e al Ministero dello Sviluppo Economico per affrontare la vertenza Schneider nell’ottica di un “caso nazionale”. Sotto il testo della lettera:

Egregi Presidente del Consiglio, Sottosegretario alla Presidenza, Ministro dello Sviluppo Economico, la multinazionale Schneider Electric ha da tempo annunciato la chiusura dello stabilimento di Rieti, a seguito di una ristrutturazione che ha visto sulla stessa linea di prodotto, forti investimenti in Bulgaria e in Francia. 

Particolare sorpresa ha destato questa decisione in considerazione del fatto che per anni, fino all’annuncio della chiusura, le performance sia di carattere economico che di qualità del prodotto, sono state ai massimi a livello mondiale della Schneider.

Tempi di consegna, qualità, produttività sono gli elementi che hanno per anni garantito all’azienda fortissima competitività da uno stabilimento altamente automatizzato, con personale di altissimo livello. Evidentemente la decisione della multinazionale francese è di carattere politico, visto che si decide di investire in realtà produttive meno performanti e competitive o addirittura neanche misurate, come nel caso dello stabilimento francese (nei report mondiali derivanti dal sistema interno alla multinazionale, guarda caso il sito di Ales non viene “censito”).

La vertenza è attualmente in una fase di sta Ilo, dopo l’accordo in sede istituzionale, molti lavoratori stanno optando per la collocazione in altre realtà italiane ed europee del Gruppo Schneider, con la conseguente perdita di professionalità e competenze che ne deriva. Riteniamo questa vertenza decisiva e simbolica in quanto, con le iniziative intrapresa dalla Schneider, si rischia di dire che neanche più il merito, i costi e le capacità contano, un messaggio devastante per quei lavoratori e, in generale, per tutto il Paese.

Conoscendo la Vostra sensibilità e attenzione ad un tema così delicato, Vi chiediamo un incontro nel merito, per affrontare il problema e valutare, con il Vostro importante contributo, iniziative di reindustrializzazione, sulla base della tipologia di stabilimento, le caratteristiche dei lavoratori e il tessuto industriale italiano, nello stesso ambito.

L’iniziativa è importante per un territorio già devastato dalle molte aziende chiuse e dal messaggio devastante che potrebbe derivare da una chiusura così “irrazionale”, rispetto ai criteri dettati da quello che si definisce impropriamente “mercato”.

In attesa di cortese riscontro, inviamo cordiali saluti.