Rieti Virtuosa e i tentativi di “cambiamento”

Il Movimento Rieti Virtuosa da tempo propone iniziative per stimolare l’adozione di alcune “buone pratiche”. Ad esempio, domenica 17 marzo è tornato a proporre il mercatino del dono e del baratto.

Magari non saranno un rimedio ai problemi della nostra città, ma alcuni comportamenti “virtuosi” possono dare vita a piccoli spazi di “altra economia”. Per approfondire questo e altri temi abbiamo dialogato con Paola Cuzzocrea, che figura tra i fondatori del movimento civico Rieti Virtuosa.

Partiamo dall’ultima iniziativa: sembra guardare a un modo diverso di stare al mondo. Ma la consapevolezza è diffusa? Certe “svolte” nel modo di affrontare la vita, il lavoro e i rapporti umani, per quanto affascinanti, non sembrano all’ordine del giorno…

Il cambiamento può essere fatto anche di piccole cose. Io, ad esempio, ho organizzato la mia vita facendo rientrare attività e bisogni negli spazi che riesco a coprire a piedi o in bicicletta. L’ostacolo più grande a stili di vita sostenibili rimane nella politica “tradizionale”. Dà poco peso a soluzioni che sarebbero anche un’interessante risposta alla crisi economica. Non si può continuare ad affrontarla riproponendo i modelli che l’hanno generata. Ma non bisogna perdere la speranza. Ci vuole pazienza per generare cambiamento, bisogna essere costanti, non estemporanei.

È un problema di educazione?

Lavorare sui bambini aiuta. L’importante è non limitarsi alle parole, ma andare ai fatti. Finché parliamo e basta le cose non cambiano, soprattutto dentro di noi. Se invece ci “sporchiamo le mani” con le “buone pratiche”, ne capiamo importanza e vantaggi. Sono le esperienze che cambiano le relazioni personali, il modo di consumare, il senso del possesso, l’uso dei soldi, la percezione del tempo libero.

Nello “sporcarsi le mani” c’è anche l’impegno politico. Oggi tutti guardano al successo del Movimento 5 Stelle. I programmi e modalità di partecipazione sono abbastanza simili a quelli di Rieti Virtuosa. Come si spiega il boom del 5 Stelle rispetto al magro risultato alle ultime elezioni amministrative ottenuto dal vostro movimento?

A Rieti nelle Amministrative 2012 il M5S non era presente, ma in molti altri Comuni del centro-sud, ad esempio a L’Aquila e Frosinone – tanto per citare due capoluoghi a noi vicini – ha ottenuto il nostro stesso risultato. A livello locale, per il successo delle politiche “dal basso” è richiesto molto più tempo e costanza. A Parma il M5S erano anni che lavorava al fianco dei comitati di cittadini. Il successo del 5 Stelle in queste ultime elezioni è conseguenza di una fortissima politica comunicativa a livello nazionale. La concentrazione sulla figura di Grillo è risultata vincente, ma molti dei candidati li stiamo conoscendo solo adesso. La gente ha detto «io voto Grillo» indipendentemente dai “meetup”, che a seconda dei territori erano più o meno attivi, o magari appena nati.

Una specie di voto in franchising?

Sì, in fondo è stato votato un marchio, anche se collegato a regole chiare e ad un programma interessante da molti punti di vista. È marketing, non c’è niente di male. La scelta di evitare le telecamere ha paradossalmente amplificato la visibilità televisiva del movimento.

Il voto è stato condizionato dalla rabbia sociale? O c’è dentro un vero progetto?

Ci sono “meetup” che seguono praticamente le stesse battaglie di Rieti Virtuosa. Il programma del 5 Stelle contiene interessanti elementi di proposta: rifiuti zero, tanto per fare un esempio. E poi l’acqua pubblica e il taglio deciso agli sprechi della casta. C’è da sperare che il successo faccia impegnare in prima persona i tanti che hanno aderito ai “meetup” e che magari, prima dello “tzunami”, non avevamo mai fatto associazionismo sociale.

Gli appuntamenti sul baratto sono tutti all’ombra di un campanile. Le vostre assemblee si svolgono nella parrocchia di Regina Pacis. Che rapporto ci può essere tra movimenti come il vostro e la Chiesa?

I principi di inclusione sociale, redistribuzione del reddito, giustizia e accoglienza li abbiamo in comune. Gesù invitava ad aprirsi al prossimo, parlava degli ultimi che saranno i primi. Scacciò i mercanti dal tempio e inveì contro i sepolcri imbiancati. La Chiesa propone rispetto per l’uomo e l’ambiente che lo accoglie. Disgustano i politici che si appellano ai valori cattolici per opportunismo: in realtà fanno l’esatto contrario nei programmi e nelle azioni. Noi non abbiamo un carattere confessionale. Certi principi si ritrovano nelle religioni, ma di solito basta il senso di giustizia che tutti, religiosi o meno, abbiamo dentro. Ciò non toglie che la nostra proposta ha trovato orecchie attente nei parroci più che in altri soggetti che si dicevano sensibili. È un dato di fatto.

Nonostante l’insuccesso alle amministrative Rieti Virtuosa non si è sciolta, ma ha continuato a proporre e dare battaglia. È importante quella sul rimborso della quota in conto capitale nelle bollette Sogea. Il tema sarebbe di interesse generale, ma non lo ha approfondito nessuno. Perché?

Bella domanda. Forse qualcuno ha paura di affossare ulteriormente il bilancio del Comune con richieste di rimborso in massa, visto che Sogea è una delle partecipate. Abbiamo chiesto senza successo di visionare la delibera del 2010 con cui la Giunta ha fissato le tariffe dell’acqua. Determina le attuali bollette e la vorremmo studiare per permettere ai cittadini di chiedere il rimborso compilando un modulo scaricabile dal nostro sito. Per ottenerla faremo un regolare accesso agli atti, ma fa specie che da cittadini non si riesca a sapere come sono calcolate le nostre bollette. Fare l’accesso agli atti su certi temi è davvero frustrante.

Sembra che molta parte delle contraddizioni in città passi dai servizi pubblici…

Il tema dei servizi pubblici locali a Rieti è uno scandalo. Si veda il caso Asm, altra questione su cui siamo intervenuti da tempo. A più riprese abbiamo sostenuto che il rapporto tra Asm e Comune di Rieti era malato, fornendo circostanze, atti, sentenze…

Come quella del TAR del Lazio per l’appalto dei rifiuti a Contigliano…

Infatti. Tra l’altro in quella sentenza si dice che il contratto tra Asm e Comune di Rieti è illegittimo. Ma pare non basti neanche la Magistratura. A volte si ha l’impressione di parlare a vuoto, che i fatti non contino. Forse perché si vuole avere ragione dei cittadini prendendoli per sfinimento.

Si direbbe che Rieti Virtuosa sia un movimento molto attento e vitale, ma dove volete arrivare?

Siamo un gruppo molto eterogeneo… è difficile uniformare gli scopi che spingono ognuno a stare nel movimento. Di sicuro ci unisce la voglia di rendere Rieti un posto migliore in cui vivere. Si può aumentare il benessere di tutti togliendo le incrostazioni, sperimentando nuovi modi di stare insieme. Il ritorno alla politica diretta non è scontato. Il nostro statuto prevede candidature, ma solo quando sono utili ai nostri obiettivi. L’importante è non mollare mai. Questo sento di poterlo dire a nome di tutti. La rotazione degli incarichi interni aiuta, prepara alle responsabilità, dà carica. Ovviamente dal Consiglio Comunale avremmo potuto fare di più. Pazienza: faremo quello che potremo con fatica doppia. Qualcosa, credo, lo stiamo già dimostrando.