Nuovi moralizzatori: il buon esempio con le bastonate?

In un Paese divorato dall’invidia sociale (bruttissima malattia) non osiamo immaginare il brivido di piacere che ha percorso tanti italiani alla notizia del dimezzamento dei distacchi sindacali nel pubblico impiego. Chi non conosce almeno un amico dell’amico che ha usufruito di questa possibilità? E poi, in tempi di marcate antipatie sociali, volete mettere la soddisfazione di colpire anche la casta sindacale, associata, a torto e a ragione, nell’orizzonte poco virtuoso della spesa clientelare?

In fondo vale anche per maestri e professori, considerati privilegiati per le loro “lunghe” vacanze estive. E che dire degli statali in genere, con il posto-stipendio-pensione assicurati?

La verità è che quando la casa brucia e i conti non tornano più, o meglio non c’è più niente da ridistribuire, lo stato di salute della società (e del relativo dibattito pubblico) rischiano di peggiorare a vista d’occhio. Solo poche ore fa l’ineffabile Oscar Farinetti, dall’alto dei suoi successi industrial-gastronomici, ha evocato la necessità di “altre due o tre bastonate grosse sul buon esempio”. Al di là del merito delle sue proposte (vedi il limite massimo di 3mila euro netti di pensione) è l’umore di fondo che preoccupa. “Bastonate e buon esempio”, caro Farinetti, non vanno affatto d’accordo. Non riesce a cogliere la contraddizione? Si faccia aiutare da un buon dizionario, alla voce “populismo”. E magari può riscoprire pure il valore rieducativo di una buona dose di “olio di ricino”.

Le bastonate lasciamole a chi non ha rispetto dello Stato di diritto e della democrazia. Benedetto “intellettuale” del food…