Sacerdoti

Mons Chiarinelli nel ricordo di don Vincenzo Santori: «Una lucerna che fece risplendere la luce di Dio»

Monsignor Lorenzo Chiarinelli ha ricordato il confratello Vincenzo Santori nella chiesa di Regina Pacis, della quale fu parroco per 24 anni

«Una lucerna che fece risplendere la luce di Dio». Così monsignor Lorenzo Chiarinelli ha ricordato il confratello Vincenzo Santori nella chiesa in cui fu parroco per 24 anni. Su proposta del gruppo dell’Apostolato della Preghiera, la comunità parrocchiale di Regina Pacis ha voluto fare memoria di monsignor Santori, a cent’anni dalla nascita, celebrando in suffragio della sua anima la Messa della festività della Presentazione del Signore. Nel segno di questo ricordo la “festa della luce”, con questa “Candelora” domenicale che ha visto il vescovo emerito di Viterbo, che di Regina Pacis è ritornato a essere parrocchiano, presiedere la celebrazione eucaristica concelebrata con l’amministratore parrocchiale, don Jean Baptiste Sano.

«Una vita intensa» fu quella del sacerdote morto ormai da quasi sei anni, ha ricordato Chiarinelli. Il vescovo è tornato con la memoria alla nascita della parrocchia Regina Pacis e al suo fondatore, monsignor Carlo Bragoni, che lasciò poi la guida della comunità monsignor Santori. Un sacerdote la cui vita fu spesa a diffondere la luce di Cristo, ha sottolineato don Lorenzo richiamando il valore della celebrazione che fa memoria del Bambino di Betlemme presentato al tempio di Gerusalemme e riconosciuto, dal vecchio Simeone, come vera luce.

A monsignor Santori si addiceva quello che lo stesso Gesù disse del suo Precursore, Giovanni il Battista: non luce, ma lucerna, «che la luce prima di tutto la accoglie, e poi la conserva». Il Maestro invita a essere “luce del mondo” e a far vedere le proprie opere. E non va dimenticato che «le opere per essere viste devono risplendere, devono essere luminose». In un mondo in cui sembrano prevalere le tenebre, quello dell’homo homini lupus, quello dell’indifferenza e della chiusura del cuore, «quella luce che ci è stata data il giorno del battesimo quando splende? Per chi splende?».

Ecco l’importanza di essere “lucerne”, come lo ha saputo essere don Vincenzo, che con la sua vita ha diffuso tanta luce: «non solo la luce sacramentale, ma anche con la vita, la testimonianza».

Nel rendere grazie a Dio per il dono di questo sacerdote, allora, va ricordata «la sua parola, il suo esempio, il suo servizio». L’augurio a sacerdoti e fedeli di Regina Pacis, da parte di mons Chiarinelli, è «che quella luce di don Vincenzo continui: lui si è lasciato illuminare da Gesù: tocca anche a noi, accogliamo il suo messaggio».