Lo Spirito Santo ha parlato per mezzo dei profeti

Lo Spirito Santo, nel Nuovo Testamento, è soprattutto lo Spirito di profezia. È la forza che assicura la corsa della Parola da Gerusalemme fino ai confini della terra.

Noi abbiamo bisogno dello Spirito di profezia per portare, o riportare, gli uomini a Dio, attraverso l’annuncio del Vangelo. Giovanni, nell’Apocalisse, dice lapidariamente: “La testimonianza di Gesù è lo Spirito di profezia” (Ap 19,10). E questo richiama le parole: “Riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra” (At 1,8). Non si può annunciare efficacemente Gesù se non con la forza dello Spirito. Gli apostoli sono coloro che “hanno portato il Vangelo mediante lo Spirito Santo” (1 Pt 1,12). Tra l’annunciare Cristo semplicemente “in dottrina” e l’annunciarlo “in Spirito Santo” c’è una grande differenza: nel primo caso si ha una trasmissione di dottrina, nel secondo una trasmissione di vita, di esistenza.

S. Pietro chiama questo un parlare con parole di Dio: “Chi parla, lo faccia con parole di Dio” (1 Pt 4,11). In questo caso si realizza qualcosa che richiama ciò che avvenne nel momento in cui la Parola fu messa per la prima volta per iscritto, nell’ispirazione della Scrittura: “Mossi da Spirito Santo parlarono alcuni uomini da parte di Dio” (2 Pt 1,21). Il giorno di Pentecoste avvenne proprio così. Mossi da Spirito Santo parlarono gli apostoli da parte di Dio. E sappiamo cosa successe: tremila persone “si sentirono trafiggere il cuore” e si convertirono alla fede.

Ci occorre questo modo profetico di ascoltare e di annunciare il Vangelo; altrimenti rimarremmo, nonostante tutto, sullo stesso piano del mondo. Ci distinguerà da ogni altro annuncio il contenuto del messaggio – e sarà già una cosa fondamentale – ma soprattutto la forza, il principio, che anima il messaggio: “La mia parola non è forse come il fuoco e come un martello che spacca la roccia?” (Ger 23,29). Certo che lo è, ma è la “sua” parola, quella dello Spirito di Dio! La “sua parola” non indica solo che si tratta di parola “che parla di Dio”, ma anche la parola “di Dio che parla”, parola che ha Dio per soggetto, non solo per oggetto.

La Bibbia parla di una parola che dà la vita: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio” (Mt 4,4; Dt 8,3), perché “la parola di Dio è viva, efficace e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore” (Eb 4,12). Lo Spirito Santo prenderà dunque la parola di Cristo e l’annuncerà. “Non parlerà da se stesso” (Gv 16,13), non aggiungerà parole nuove, perché tutto ciò che il Padre aveva da dire l’ha detto attraverso il suo Verbo e non ci sono più parole di Dio dopo di lui e fuori di lui.

(da: I misteri di Cristo nella vita della Chiesa)

Per gentile concessione della casa editrice Ancora.