Ricostruzione

L’inaugurazione del Polo Didattico fa sperare in una vera rinascita di Amatrice

Questa mattina ad Amatrice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione dell’Istituto omnicomprensivo Romolo Capranica

«In questa fascia così ampia colpita dai terremoti va garantita la ricostruzione perché riprendano in queste aree piena attività e dinamicità. È l’augurio e anche l’impegno che vorrei esprimere soprattutto davanti a voi, ragazzi, facendovi gli auguri per i vostri studi». Lo ha affermato questa mattina ad Amatrice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’Istituto omnicomprensivo Romolo Capranica. «Sono molto lieto di condividere con voi questo momento che sottolinea il traguardo conseguito con questa scuola dovuto all’intervento congiunto di tante realtà ma soprattutto all’impegno generoso e ampio della Fondazione Ferrari», ha ricordato il Capo dello Stato, che ha voluto esprimere anche «un pensiero di riconoscenza a Sergio Marchionne, la cui figura va ricordata dal nostro Paese con riconoscenza e ammirazione per tutta la sua attività e il suo impegno».

La nuova scuola come segno di rinascita

«Siete voi i protagonisti di questa mattina», ha sottolineato Mattarella, spiegando che «le scuole vengono inaugurate dagli studenti quando vi entrano e cominciano a frequentarle insieme ai loro docenti. E questo è il momento che consacra l’inserimento della scuola nel tessuto sociale. E questa scuola così bella, così accogliente e funzionale è un grande traguardo, un grande risultato. Dimostra che ad Amatrice, con il concorso delle risorse, delle energie, dei protagonismi, delle attività, la pista della scuola è andata avanti, si è realizzata e compiuta in maniera importante».

Il presidente ha voluto richiamare le ragioni della sua presenza, prima fra tutte quella «di ringraziare il mondo della scuola di Amatrice, perché nei giorni immediatamente successivi al terremoto la scuola non si è interrotta; in quel settembre la scuola ha ripreso a funzionare. E di questo vorrei ringraziare i docenti, la preside di allora». «Vi è stata una generosa attività di impegno dei docenti in quei giorni che ha consentito di non interrompere la continuità del servizio scolastico. Questo – ha evidenziato – è un motivo di riconoscenza importante che voglio esprimere».

Ringraziamenti al Capo dello Stato

Dopo l’arrivo del Presidente Mattarella, accolto da un coro di bambini che ha intonato l’Inno di Mameli, il primo a prendere la parola è il Dirigente Scolastico dell’istituto Omnicomprensivo di Amatrice, Giovanni Luca Barbonetti. Espressi i ringraziamenti al Capo dello Stato, al Presidente della Ferrari John Elkann e ricordato Sergio Marchionne per il suo aiuto decisivo nella realizzazione del plesso scolastico, Barbonetti volge un pensiero di gratitudine globale a tutti coloro che, nei limiti delle possibilità, hanno dato un contributo per la realizzazione del progetto. Toccante, inoltre, è il ricordo dedicato agli otto studenti che ci hanno lasciato ma che, come afferma il Preside: «sentiamo qui tra noi, vediamo sorridere e sperare anche loro nell’imminente rinascita di Amatrice».

Il sindaco: interpretare le nuove esigenze di questi territori

Il secondo intervento viene effettuato da Antonio Fontanella, sindaco di Amatrice che sostiene che la partecipazione del Presidente a questa cerimonia confermi la sua vicinanza ad Amatrice e a tutte le popolazioni colpite dal tragico terremoto. «Sentiamo il suo affetto – continua – e questa consapevolezza ci dà conforto e rafforza la nostra volontà di rinascere». Infatti il sindaco guarda al futuro, confidando «nella disponibilità di tutte le istituzioni affinché maturi rapidamente una volontà chiara e inequivoca di interpretare le nuove esigenze di questi territori» e, in questo senso, fa direttamente riferimento alla necessità di adeguare il PTPR alle delocalizzazioni degli edifici e delle imprese o al bisogno di riplastificare i comuni terremotati, oggi per la maggior parte di quarta classe, e trasformarli almeno temporaneamente in comuni della seconda classe, in modo da consentire l’assegnazione di segretari comunali non ‘a scavalco’.

Farabollini: importante collaborazione tra pubblico e privato

A prendere la parola è poi il Commissario Straordinario del Governo per la Ricostruzione del sisma del 2016, Piero Farabollini. Inizia il suo discorso sottolineando l’importanze della collaborazione tra pubblico e privato, affermando che «è una sinergia straordinaria da cui si sprigiona un’energia potentissima che genera fiducia e speranza, un’energia generatrice fatta di solidarietà, spirito di appartenenza e grandi potenzialità amministrative, imprenditoriali e tecniche». In merito al Polo Didattico, mette in luce la capacità del campus di riprodurre una «dimensione di convivenza, una città del sapere in cui si impara non solo sui libri, ma anche a socializzare». Infatti, sostiene che «per dare stimolo e spinta ai nostri ragazzi, niente vale più di un ambiente didattico che sia un concentrato di vita e un collettore di vitalità». Prendendo in prestito una metafora dall’ambito automobilistico, dichiara che «con la sua scuola, Amatrice riparte in pole, con i motori al massimo e i box pronti all’ultimo pit-stop che si chiama palestra». Il riferimento non è di certo un caso, dato che, come afferma il Commissario, «la Ferrari è il simbolo universale di come l’Italia abbia sempre saputo fare del suo meglio». È proprio un messaggio di positività quello che lancia in chiusura, che vede uniti il Governo, il Commissario, le Istituzioni locali ma anche la resilienza delle persone dell’Appennino, affinché «tutti insieme si tagli il traguardo per riportare queste terre al loro splendore».

Zingaretti: «dimostrare al Mondo che le missioni difficili sono raggiungibili»

Ad intervenire è poi Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio. «La presenza del Presidente – dichiara – sottolinea l’importanza che ha per lo Stato questa parte ferita del nostro Paese, che non si arrende e che vuole guardare con fiducia al futuro». Dopo aver ricordato i tragici momenti seguiti alla prima scossa, Zingaretti afferma che «le frazioni terremotate non saranno mai più come le abbiamo conosciute, ma l’impegno primario è quello di ricostruire come prima e meglio di prima». Sottolinea, inoltre, la forza delle comunità terremotate, che non si sono mai arrese e continuano a combattere per dare un futuro a loro stesse e ai loro figli. Parlando dell’importanza del Polo Didattico asserisce che «la scuola è prima di tutto un simbolo, una conquista, un simbolo dell’Italia che funziona, di quell’Italia che, quando vuole, sa cooperare, collaborare e dimostrare al Mondo che le missioni difficili sono raggiungibili». Il Presidente della Regione non nega le difficoltà, ma  rimarca come, ad ogni difficoltà, si è reagito insieme. Guardando al futuro cita le ordinanze per 270 interventi pubblici tra i quali: l’edificazione Centro Formazione Professionale Alberghiero e di tutti gli edifici scolastici, la campagna di promozione turistica delle Valli Reatine, la progettazione del nuovo ospedale e gli investimenti a favore delle imprese. In conclusione, lancia un auspicio futuro dichiarando che: «noi italiani abbiamo vissuto molti momenti drammatici, ma poi abbiamo sempre saputo rialzarci ricorrendo alla capacità di cooperare e collaborare».

L’appello di Silvia a Mattarella: «è bello respirare l’aria di normalità»

La parola passa quindi a Silvia Guerrini, studentessa del Liceo Scientifico che, dopo aver ingraziato le Istituzioni, rivolge un appello direttamente al Presidente della Repubblica «è bello, signor Presidente, entrare in stanze grandi e luminose; è bello respirare l’aria di normalità e sentire il calore nuovo di una vita che ricomincia a fiorire senza più il peso dell’emergenza, ma purtroppo, fuori dalla scuola, per molti di noi il sogno finisce». Inizia così la richiesta di aiuto affinché a partire dalla scuola, segno della rinascita di Amatrice, tutti possano rientrare presto in case vere, come quelle degli studenti coetanei in tutto il resto di Italia.

Il ministro Bussetti: «La scuola è la base della comunità»

Il penultimo intervento è quello di Marco Bussetti, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. «Il capo dello stato – inizia – si conferma ancora una volta il primo sostenitore della scuola italiana». Dirige poi un ringraziamento ai cittadini, alle famiglie, ai giovani e a tutto il personale scolastico perché, con il loro impegno, «hanno fatto sì che la vita della comunità continuasse e le attività scolastiche non si interrompessero». «Amatrice – prosegue – è il luogo simbolo del terremoto di tre anni fa ed è entrata nel cuore di tutti gli italiani perché ha saputo rialzarsi dopo quegli eventi drammatici al seguito dei quali tutti si sono mobilitati. L’Italia si è dimostrata ancora una volta una grande nazione, unita, forte e solidale». Evidenzia, altresì, come la presenza delle istituzione voglia testimoniare il massimo impegno di tutti per accelerare il ritorno alla normalità e, come rappresentante del Ministero dell’istruzione, assicura che si sta lavorando concretamente per garantire il diritto allo studio a tutti i ragazzi. Di fatti, come si evince dalle sue parole: «l’edilizia scolastica è stata fin da subito una priorità del mio mandato» e ricorda i 120 milioni stanziati per le regioni terremotate. «La scuola – prosegue – è la base della comunità, luogo in cui si progetta e si costruisce il futuro. Oggi stiamo costruendo le condizioni per una decisa valorizzazione per questo territorio, per guardare al domani con speranze per il futuro». E proprio alle generazioni venture rivolge la sua riflessione conclusiva: “il voto che prenderete durante l’anno scolastico è un voto che misura un compito o un’interrogazione, non il valore di una persona. Voi per noi siete tutti da dieci!».

testo di Alessandra Daniele

foto di Erika Pace