L’immigrazione va gestita, non abbandonata a se stessa

L’accoglienza e l’integrazione sono l’essenza di una immigrazione che va gestita e non abbandonata a se stessa.

Oggi l’immigrazione è un tema di grande attualità, sono tante le persone che si spostano da un paese all’altro per trovare uun lavoro appagante, spesso creando problemi al paese ospitante.

L’Europa Unita ha redatto un documento nel 2011 dal titolo “Agenda Europea per l’integrazione” con cui ha proposto delle linee guida comuni a tutti i paesi che ospitano immigrati.

Questa legge va seguita attentamente perchè gli immigrati hanno bisogno di una buona e veloce integrazione per diventare qunto prima forza operante e ricchezza produttiva nella Nazione e non essere più un peso.

La nostra comunità ha ricevuto una buona accoglienza sicuramente perchè il popolo ucraino tiene molto alla famiglia e quindi ha saputo dare aiuto e assistenza amorosa alle persone anziane ed alle donne italiane impegnate nel lavoro.

Gli uomini ucraini non sono molti in Italia tuttavia anche loro sono stati accolti bene perchè sono di facile adattamento a qualsiasi lavoro: giardinieri, muratori,autisti etc… ma nel cassetto sia uomini che donne hanno spesso un diploma superiore o una laurea, meriterebbero più attenzioni.

Per migliorare la possibilità di trovare un lavoro in questo periodo di dura crisi ritengo sia necessario approfondire la conoscenza delle caratteristiche professionali dell’immigrato.

Vorrei portare come esempio il gran lavoro della Caritas e dell’ufficio di collocamento… essi non dovrebbero fare solo un elenco di badanti o domestici ma creare un profilo professionale dell’immigrato inoltre, non dovrebbero aspettare le richieste dalle imprese ma offrire le professionalità individuate direttamente ai vari ambienti di lavoro..essere propositi è sicuramente un valore aggiunto.

Più semplicemente vorrei dire che questi uffici dovrebbero facilitare il contatto per il lavoro che è molto difficile per lo straniero non conoscendo il territorio.

L’immigrato deve cogliere ogni occasione per accelerare il proprio processo di integrazione frequentando una scuola di lingua italiana , un corso di formazione..meglio se consigliato sia per le sue caratteristiche e sia per le possibilità di richieste esistenti o future.

Per facilitare questo, l’immigrato deve partecipare alla vita della propria comunità. La comunità potrà confrontarsi con le Istituzioni e gli uffici addetti. Con l’occasione ringrazio la Diocesi per aver organizzato un ufficio dedicato a questo problema.

Grazie all’ufficio Diocesano Migrantes la nostra comunità ha potuto avere la disponibilità di una chiesa e la possibilità di aprire una scuola di cultura ucraina. Non si vive solo di lavoro ma va coltivato ed arricchito anche lo spirito e la conoscenza che sono ingredienti per una buona integrazione.

La nostra comunità si augura che il lavoro fin qui svolto sia stato produttivo e che vengano messi in campo altri progetti.