Lettera disperata al presidente Melilli. Validi motivi per non fare il Parco del Velino

Presidente Melilli,

leggo che la provincia di Rieti da Lei rappresentata, intende istituire il Parco del Velino.

Tra tutto il personale pubblico da noi stipendiato (dipendenti, funzionari, dirigenti, eccetera) non mi dica che non riusciamo a trovare persone competenti che possano gestire e valorizzare queste aree del nostro territorio.

La creazione di enti, agenzie, authority ed altre istituzioni inutili per la popolazione, risponde ad un vecchio tic tutto italico. Ad ogni ideuzza, mettiamo su un bel carrozzone costoso sulle spalle dei contribuenti.

Bisogna finirla con questi automatismi gentile presidente Melilli.

Dovrebbe dare un esempio, altrimenti le nostre assicurazioni – da cui dragate obtorto collo soldi dei cittadini – non potranno più essere pagate.

Io che sono maligno, ecco cosa ci vedo dietro a questa manovra: ci saranno personaggi politici provinciali, che alla prossima tornata elettorale rischiano fortemente di non essere rieletti. Siccome queste persone – brave sicuramente dal punto di vista umano – hanno usufruito di stipendi tripli o quadrupli rispetto alla media nazionale, una volta fuori si troverebbero molto male, abituati a un tenore di vita elevato.

Cosa si fa nel sistema italiano da tutti condiviso?

Bhè, è facile, creazione di un ente o agenzia come risarcimento per non essere stato rieletto.

Sarei pronto a scommettere che le cose andranno così nella creazione del Parco del Velino. Ci ritroveremo come presidente e altri dirigenti, politici eletti nella Provincia di Rieti e previsti uscenti alla prossima tornata elettorale.

Non lo faccia presidente questo passo, se è una persona seria come lei ci appare, eviti questo passo tragico per la popolazione, sarebbe come stringere ancora il cappio al collo.

Lo allenti questo nodo alla gola dei contribuenti, non contribuisca anche Lei a questo mal costume italiano.

Smentisca quanto ho scritto con i fatti, la prego.