Lectio ai giovani: Meeting e GMG nella prospettiva del Giubileo

Non può che vivere dentro la prospettiva del Giubileo il Meeting di Greccio, come pure l’altro grande appuntamento di quest’anno per i giovani: la Gmg. E forse è anche con questa consapevolezza che il vescovo ha messo in calendario tre Lectio rivolte ai giovani sulle parabole della misericordia riportate nel Vangelo di Luca. Tre parabole il cui messaggio «è unico: un invito rivolto ai “giusti” giudei a entrare nella logica del Regno di Dio che non elimina la giustizia ma la supera; non si limita a giudicare il peccato, ma cerca il peccatore; anzi lo accoglie e proprio questo lo converte».

La prima si è svolta con grandissima partecipazione lo scorso venerdì sera nella chiesa di Santa Chiara. Le altre due sono in programma per l’11 e il 18 dicembre. Il racconto è stato quello della pecorella smarrita, partendo dalla notazione dell’evangelista della mormorazione di farisei e scribi verso Gesù che accoglieva i peccatori. Infatti l’invito del vescovo è innanzitutto a un esame di coscienza individuale: «Faccio parte della schiera dei brontoloni? Pratico lo sport della maldicenza e della calunnia standomene sempre al riparo e giudicando tutto e tutti dall’alto in basso?». Poi subito la «domanda paradossale» posta da Cristo: chi non lascerebbe le 99 pecore per andare a cercare quella perduta? In realtà nessuno correrebbe questo assurdo rischio: «Quanti di noi risponderebbero davvero come la domanda lascia intendere? Non diremmo piuttosto – fatto un rapido calcolo costi–benefici – tutto basato sulla logica quantitativa: “Io no di certo!”? Ma forse qui c’è un altro aspetto di Dio che non immaginavamo: l’eccedenza. Anche una singola persona è sufficiente a mobilitarLo. Dio è più che un pastore che cerca il gregge. Lui si affatica anche per una sola pecora». E poi la gioia del ritrovamento che spinge a far festa.

«Manca a noi credenti questo fremito di letizia. Una Chiesa veramente lieta è quella che non si attarda a definire le sconfitte patite, ma si getta al largo per intercettare quanti si sono allontanati. Un gruppo di giovani credenti sa essere attrattivo se non si chiude a distanza rispetto agli altri, ma sa mettersi sulla strada per condividere la gioia cristiana e insieme ritrovare il cammino interrotto. Il protagonismo di un giovane credente deve farsi strada nel quotidiano dove la sua fede ispira azioni controcorrente e offre percorsi di fiducia e di speranza».

Foto di Paolo Cesarini.