L’augurio per il 2015? Liberi tutti dalla schiavitù!

All’alba di questo nuovo anno, più che gli auguri (pur benvenuti), dovremmo stilare una lista degli impegni e magari fare qualche promessa. Di quelle che a distanza di un anno vanno verificate per capire se siamo stati ai patti.

Ma intanto gli auguri di “buon anno” ci stanno tutti. E non solo per una questione di buona educazione, ma perché sappiamo di far parte di una comunità grande, fatta di donne e di uomini appassionati della vita. Di credenti un po’ così e anche di non credenti che ci seguono per curiosità e sincero interesse.

Ai credenti assicuriamo che continueremo a raccontare la Chiesa, l’Italia, l’Europa e il Mondo con uno sguardo sempre curioso. Faremo di più? Chi può dirlo… Di sicuro, ce la metteremo tutta. Ai tanti amici non credenti assicuriamo che non faremo sconti a noi stessi e cercheremo di guardare la realtà anche con i loro occhi, convinti come siamo che lo sguardo di tutti gli uomini e le donne sia buono. Noi, infatti, non crediamo alla favola nera dell’umanità malvagia. Noi preferiamo scommettere sull’umanità tutta e sul suo cuore che è destinato all’eternità.

Per questo facciamo nostre, e ce ne scusiamo, le parole di Papa Francesco che nel corso del Te Deum, cioè del “ringraziare e chiedere perdono”, ci ha invitati a non avere “nostalgia della schiavitù”. Ecco, l’augurio per il 2015: liberi tutti dalla schiavitù.